La revisione pubblicata sulla rivista Annals of Oncology (
leggi abstract) ha preso in considerazione le caratteristiche biologiche del tumore mammario HER2 (human epidermal growth factor receptor 2)-positivo, secondo lo stato dei recettori ormonali (HR), il ruolo dell’interazione (‘cross-talk’) bi-direzionale tra le vie HER2 e HR sullo sviluppo della resistenza alla terapia anti-HER2 ed endocrina e, infine, le nuove strategie terapeutiche, inclusa ma non limitata alla chemioterapia, che hanno come bersaglio queste due vie cellulari. Recenti dati hanno mostrato un beneficio significativo combinando un agente anti-HER2 con la terapia endocrina nel tumore mammario metastatico HER2-positivo e HR-positivo. Tuttavia, poiché gli ‘outcome’ clinici ottenuti con queste combinazioni non concordano con quelli della chemioterapia, i clinici ancora percepiscono il tumore mammario HER2-positivo come un gruppo omogeneo e considerano la chemioterapia con agenti anti-HER2 quale opzione preferita di trattamento, indipendentemente dallo stato HR. I ricercatori della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia, Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro IRCC di Candiolo, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Università Federico II di Napoli, ricordano che nei tumori HER2-positivi e HR-positivi la chemioterapia con agenti anti-HER2 costituisce la base del trattamento, mentre la terapia endocrina è comunemente utilizzata in sequenza, quando i recettori HR e HER2 sono co-espressi, piuttosto che come reale alternativa. Dati biologici e clinici recenti sfidano questo paradigma, suggerendo che i tumori HER2-positivi sono eterogenei, che la co-espressione con HR può far parte di questa eterogeneità e, infine, che la chemioterapia può rappresentare un sovra-trattamento in alcuni casi selezionati. In sintesi, questa revisione descrive le caratteristiche biologiche del tumore mammario HER2-positivo, secondo lo stato HR, il ruolo dell’interazione bi-direzionale tra le vie HER2 e HR sullo sviluppo della resistenza agli anti-HER2 e alla terapia endocrina e, anche, le nuove strategie terapeutiche, che includono ma non sono limitate alla chemioterapia, che hanno come target queste due vie cellulari.