Pain is suboptimally managed in patients with cancer. We aimed to compare the effect of a policy of adding a clinician-delivered bedside pain assessment and management tool (Edinburgh Pain Assessment and management Tool [EPAT]) to usual care (UC) versus UC alone on pain outcomes. In a two-arm, parallel group, cluster randomized (1:1) trial, we observed pain outcomes in 19 cancer centers in the United Kingdom and then randomly assigned the centers to … (leggi tutto)
Il lavoro dimostra come l’aggiunta di uno strumento per la valutazione e la gestione del dolore al letto del paziente (Edinburgh Pain Assessment and Management Tool [EPAT]) ha migliorato alcuni aspetti legati al dolore nei pazienti degenti.Lo strumento integra la valutazione del dolore nella gestione clinica giornaliera attraverso la sua inclusione nel grafico del letto del paziente; ai medici viene richiesto di valutare il dolore utilizzando una procedura in due fasi ad ogni registrazione dei parametri vitali del paziente. Nello studio, 19 centri oncologici sono stati randomizzati con l’utilizzo di EPAT (10 centri, inclusi 506 pazienti prima e 487 dopo la randomizzazione) verso la gestione tradizionale (9 centri, compresi 479 pazienti prima e 449 dopo la randomizzazione). Misura di outcome primario è stata la variazione della percentuale di pazienti con un miglioramento clinicamente significativo (≥ 2 punti) della gravità del peggiore dolore riportato nelle 24 ore precedenti, misurato tra il momento del ricovero e la rivalutazione a 3-5 giorni con il Brief Pain Inventory Short Form (BPI-SF). La percentuale di pazienti con un miglioramento clinicamente significativo del dolore è aumentata dal 47,7% alla randomizzazione al 54,1% dopo la randomizzazione nei centri assegnati all’EPAT e diminuita dal 50,6% al 46,7% in quelli assegnati al trattamento tradizionale (differenza assoluta = 10,7%, p = 0,046). In un’analisi ulteriore, effettuata dopo l’esclusione di due centri randomizzati a EPAT che non hanno utilizzato EPAT per la rilevazione del dolore, la differenza assoluta è salita al 15,4% (p = 0,004). Nei centri EPAT, inoltre, si è osservato un miglioramento nella pratica di prescrizione (p = 0,03), in base all’appropriatezza del farmaco prescritto rispetto alle linee guida e nel punteggio di sottoscala del dolore BPI-SF (p = 0,019). I ricercatori hanno concluso che “un approccio sistematico integrato migliora la gestione del dolore senza aumentare gli effetti avversi degli oppiodi”.