The purpose of this multistage, adaptively, designed randomized phase II study was to evaluate the role of intraperitoneal (IP) chemotherapy following neoadjuvant chemotherapy (NACT) and optimal debulking surgery in women with epithelialovarian cancer (EOC). We performed a multicentre, 2 stage, phase II trial. Eligible patients with stage IIB-IVA EOC treated with platinum-based intravenous (IV) NACT followed by optimal (<1cm) debulking surgery were ... (leggi tutto)
Lo studio randomizzato da fase II ha comparato la chemioterapia standard endovenosa con due regimi di terapia endoperitoneale (cisplatino-paclitaxel i.p. e carboplatino-paclitaxel i.p.). Il braccio con il cisplatino non ha superato la prima analisi ad interim per efficacia e tossicità ed è stato chiuso precocemente. Il confronto finale è stato effettuato tra la terapia endovenosa standard e il braccio di carbo-taxolo i.p. L’endpoint originario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione (PFS) ma lo studio è stato cambiato in corso di svolgimento inserendo la PFS a 9 mesi come endpoint primario. Con questa modifica la PFS è risultata migliore nel braccio i.p. senza alcun segnale per la PFS e sopravvivenza globale a vantaggio del braccio i.p.Questo studio riporta l’ennesimo dato dibattuto sul ruolo della chemioterapia intraperitoneale nel trattamento del tumore ovarico. Potenzialmente la strategia ha una sua validità biologica e dati di letteratura la supportano, ma l’incoerenza dei dati di letteratura, che non vanno tutti nella stessa direzione, i problemi metodologici di questo studio e le problematiche di tossicità del trattamento, non ne fanno una opzione standard per tutte le pazienti, ma certamente una buona opportunità che centri con esperienza possono offrire a pazienti senza residuo di malattia.