mercoledì, 27 settembre 2023
Medinews
15 Luglio 2013

NUOVO APPROCCIO ALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PREOPERATORIO DELLA DISSEZIONE DEI LINFONODI IN PAZIENTI CON CARCINOMA RENALE

Un nuovo e unico modello clinico valuta la necessità di asportare i linfonodi retro-peritoneali calcolando il rischio di invasione durante la resezione e/o di progressione durante il follow-up

Al fine di identificare, prima della procedura chirurgica, i pazienti che possono trarre beneficio dalla dissezione dei linfonodi (LND), ricercatori dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano hanno valutato l’invasione linfonodale (LNI) all’esame patologico finale e la progressione linfonodale durante il follow-up in 1983 pazienti con carcinoma renale, trattati con nefrectomia parziale o radicale. Per progressione linfonodale si intende l’insorgenza di una nuova linfoadenopatia rilevata clinicamente (> 10 cm) nell’area linfatica retro-peritoneale. Le analisi di regressione logistica sono state utilizzate per valutare l’effetto di ogni fattore predittivo clinico potenziale (età, indice di massa corporea, lateralità del tumore, sintomi, performance status, dimensioni cliniche del tumore, stadio clinico TNM e livelli di albumina, calcio, creatinina, emoglobina e piastrine) sull’esito di interesse. Nello studio pubblicato sulla rivista British Journal of Urology International (leggi abstract), è stato inoltre sviluppato il modello predittivo multivariato ‘più parsimonioso’ e sono state calcolate discriminazione, calibrazione e beneficio netto. La prevalenza di LNI è risultata del 6.1% (120 dei 1983 pazienti) e, durante il periodo di follow-up, 82 pazienti (4.1%) hanno manifestato progressione linfonodale. In analisi multivariata, i migliori fattori predittivi indipendenti erano stadio del tumore (cT3-4 vs cT1-2; odds ratio [OR] 1.52; p = 0.05), stato linfonodale (cN1 vs cN0; OR 7.09; p < 0.001), metastasi alla diagnosi (OR 3.04; p < 0.001) e dimensioni cliniche del tumore (OR 1.14; p < 0.001). L’accuratezza del modello multivariato era pari a 86.9%, con eccellente calibrazione e beneficio netto in analisi della curva di decisione. In conclusione, facendo affidamento su un unico approccio, che combina il rischio di generare invasione linfonodale e/o progressione durante il periodo di follow-up, gli autori offrono il primo modello clinico pre-chirurgico che predice la necessità di dissezione linfonodale in pazienti con carcinoma renale.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 7 – Luglio 2013
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