Neratinib, an irreversible tyrosine-kinase inhibitor of HER1, HER2, and HER4, has clinical activity in patients with HER2-positive metastatic breast cancer. We aimed to investigate the efficacy and safety of 12 months of neratinib after trastuzumab-based adjuvant therapy in patients with early-stage HER2-positive breast cancer. We did this multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 trial at 495 centres in … (leggi tutto)
La pubblicazione su Lancet Oncology descrive i risultati di un importante studio randomizzato, che ha documentato l’efficacia del neratinib, inibitore irreversibile di EGFR, HER2 e HER4, in donne con carcinoma mammario HER2+ che avevano già completato la terapia adiuvante con trastuzumab. Il trattamento sperimentale ha consentito di ottenere un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da malattia a 2 anni. Lo studio presenta numerosi aspetti che meritano discussione: tra questi, la necessità, riconosciuta dagli stessi autori nelle conclusioni, di ottenere dati con un follow-up più maturo. La pubblicazione presenta infatti i dati a 2 anni, dopo un follow-up mediano di 24 mesi in entrambi i bracci. Nello scorso mese di dicembre, sono stati presentati a San Antonio i dati aggiornati, che evidenziano un beneficio a favore del neratinib, mantenuto anche a 3 anni. L’altro aspetto da considerare è sicuramente il profilo di tollerabilità del farmaco: l’incidenza di diarrea, anche severa, è notevole, con una netta ripercussione sulla qualità di vita delle pazienti, specialmente nei primi 30 giorni di trattamento. A San Antonio, la Chan ha sottolineato che l’impiego profilattico della loperamide, al momento oggetto di studi in corso proprio nelle pazienti che ricevono trattamento adiuvante con neratinib, potrebbe migliorare tale aspetto.