In metastatic breast cancer, nab-paclitaxel has been shown to significantly increase progression-free survival compared with solvent-based paclitaxel. The GeparSepto (GBG 69) trial assessed whether weekly nab-paclitaxel could increase the proportion of patients achieving pathological complete response compared with weekly solvent-based paclitaxel, both followed by epirubicin plus cyclophosphamide as neoadjuvant treatment. In a phase 3 randomised trial, we enrolled … (leggi tutto)
Lo studio GeparSepto rappresenta l’ennesimo sforzo multicentrico tedesco nel setting neoadiuvante del carcinoma mammario. Il protocollo prevedeva in primis la dimostrazione della non inferiorità del nab-paclitaxel, rispetto alla formulazione classica del paclitaxel, in termini di risposte patologiche complete e poi, in caso di non inferiorità dimostrata, prevedeva anche il confronto formale in termini di superiorità, risultato positivo a favore del farmaco sperimentale (38% di risposte patologiche complete rispetto a 29%). La dose del nab-paclitaxel è stata ridotta, durante lo studio, da 150 a 125 mg/m
2 settimanali per migliorare la tollerabilità: il farmaco sperimentale, anche alla dose ridotta, è risultato associato ad una incidenza più elevata di neuropatia periferica. Gli autori, nelle conclusioni dell’articolo di Lancet Oncology, sottolineano che i risultati presentati potrebbero supportare la sostituzione del paclitaxel tradizionale con il nab-paclitaxel nel setting neoadiuvante: ad oggi, il nab-paclitaxel è approvato per il trattamento delle pazienti con carcinoma della mammella metastatico.