Pechino, 23 giugno – È stato firmato a Nanning, capitale della Regione Autonoma del Guangxi Zhuang (Cina meridionale), l’accordo, tra Cina e Italia, di collaborazione alla ricerca, formazione del personale medico e cura della talassemia. Questa malattia, curabile solo con il trapianto di midollo osseo, colpisce il 20 per cento della popolazione di questa regione ex-malarica. “Quella del 20 per cento – spiega il presidente dell’Ime Mario Marazziti – è una percentuale altissima che fa della talassemia un problema non solo sanitario ma sociale”. L’accordo della durata di tre anni prevede una serie di iniziative congiunte il cui obiettivo ultimo, aggiunge Marazziti, è quello di creare un centro di ricerca Sino-italiano nella Regione Autonoma cinese. La regione del Guanxi Zhuang è vicino al Vietnam e alla Cambogia e potrebbe funzionare in futuro come base per la collaborazione con questi Paesi, caratterizzati da un’alta diffusione della malattia. L’accordo tra l’Istituto Mediterraneo di Ematologia (Ime) e l’Università di Nanning è stato raggiunto grazie al supporto dell’Ambasciata d’Italia in Cina e delle Autorità cinesi centrali e locali. L’Ime è una fondazione non-profit nata su iniziativa del Ministero degli Esteri, della Salute e dell’Economia e della Regione Lazio ed è rivolta alla lotta alla talassemia in varie zone del mondo. In Egitto, Libano, Siria, Iraq, Palestina, Israele, Maldive, Sri Lanka ed Emirati Arabi Uniti sono già presenti strutture sanitarie supportate dall’Ime, mentre in via di realizzazione sono accordi con Algeria, Tunisia, Marocco, Giordania e Pakistan.
SIEnews – Numero 12 – 25 giugno 2009