6 Aprile 2009
LOMBARDIA, TAGLIATE LISTE ATTESA PER TEST TUMORALI
D’ora in poi le attese in Lombardia per esami che permettono di scoprire se si ha un tumore saranno più brevi. La Regione, infatti, ha inserito fra le prestazioni extrabudget (quelle cioè che vengono sempre rimborsate) esami essenziali per la diagnosi precoce: pap test, mammografia mono e bilaterale, ecografia mammaria, colonscopia e ricerca di sangue occulto nelle feci. In questo modo non ci saranno più due liste diverse (una per chi va a pagamento e una per chi va con il sistema sanitario) con tempi di attesa diversi. ”E’ un provvedimento che ci costa – ha spiegato il governatore Roberto Formigoni – ma che la buona amministrazione ci permette”. La cifra stanziata e’ di 1,32 miliardi di euro. ”L’interesse dei cittadini – ha aggiunto l’assessore alla Sanità Luciano Bresciani – è prioritario rispetto a quello degli erogatori del sistema”. Sul sito dell’assessorato sono già consultabili i tempi di attesa per ogni tipo di esame nelle diverse strutture, a breve però sarà anche possibile trovare quali sono quelle con i tempi più veloci. Tempi più veloci si prevedono anche per i pagamenti dei fornitori delle Asl. Da qualche tempo la Regione utilizza Finlombarda come centro di pagamento per le aziende sanitarie e ora questo ha dato i suoi frutti tanto che la Lombardia ha istituito per le aziende sanitarie l’obbligo di pagare i fornitori entro 90 giorni. Per ridurre le attese al Pronto Soccorso, poi, la Regione dal primo maggio rende meno conveniente per gli ospedali fare esami nei pronto soccorsi: saranno rimborsati, infatti, con una maggiorazione del 25% rispetto al normale e non più del 50%. Nel caso dei ricoveri la maggiorazione sarà invece del 5% solo nei casi particolarmente complessi come infarti, emorragie cerebrali, parti e politraumi, del 3% invece gli altri. A chiudere il quadro delle novità che hanno avuto il via libera dalla giunta ci sono poi due sperimentazioni: una all’Asl di Bergamo per la riabilitazione dei pazienti in stato vegetativo persistente e una all’Asl di Brescia per assegnare una dote economica alle famiglie di pazienti con malattie rare.