Sono attualmente disponibili dati sufficientemente forti per confermare la definizione di due sottotipi del tumore sulla base dello stato dei recettori per gli estrogeni (ER). La iper-espressione del recettore 2 per il fattore di crescita epidermico umano (HER2) si manifesta in circa il 20% dei tumori mammari ed è stata storicamente associata ad una ridotta sopravvivenza. Malgrado i grandi passi avanti negli ‘outcome’ clinici, in particolare con l’avvento della terapia target anti-HER2, una sostanziale minoranza di pazienti ancora sviluppa recidiva e la progressione è inevitabile nella malattia metastatica. Nuovi dati indicano che la malattia HER2-positiva è essa stessa un’entità eterogenea. I ricercatori del Dana Faber Cancer Institute di Boston e dell’Instituto de Medicina Molecular di Lisbona hanno riesaminato qualitativamente i dati a supporto della classificazione della malattia HER2-positiva in almeno due entità separate, distinte per stato ER. Gli autori hanno riassunto in questo articolo, pubblicato sulla rivista Annals of Oncology (
leggi abstract), le differenze negli ‘outcome’ clinici, inclusa la risposta alla terapia neoadiuvante, il ‘timing’ e le caratteristiche della sua diffusione, l’efficacia della terapia in ambito metastatico e gli ‘outcome’ di sopravvivenza. In conclusione, i dati raccolti sono sufficientemente forti a questo punto per avanzare l’ipotesi che lo stato ER definisca due distinti sottotipi del carcinoma mammario HER2-positivo. Gli autori suggeriscono implicazioni di questi risultati sulla ricerca futura, volta alla comprensione della biologia del tumore mammario HER2-positivo e al disegno di nuovi studi clinici.