Un’analisi retrospettiva di campioni di midollo osseo suggerisce un’incidenza della malattia negli individui anziani più alta rispetto a quanto precedentemente ipotizzato
Sebbene l’anemia ad eziologia ignota sia comune nell’anziano, l’incidenza di sindrome mielodisplastica (SMD) è poco nota. Ricercatori canadesi hanno riesaminato 2267 campioni di midollo osseo analizzati presso il Sunnybrook Health Sciences Center di Toronto negli anni 2002 – 2005. Di questi, 322 (14%) rispettavano i criteri previsti di eleggibilità. Nello studio, 73 pazienti (22.6%) avevano ricevuto una diagnosi di SMD confermata e 32 (9.9%) di sospetta SMD. Lo studio pubblicato nella rivista Leukemia Research (leggi abstract originale) ha evidenziato che una diagnosi di SMD confermata o sospetta era più probabile nei pazienti di età > 65 anni (31.5% e 11%, rispettivamente). Età, MCV, LDH e RDW sono stati identificati quali fattori predittivi indipendenti associati allo sviluppo di SMD. L’estensione di tali risultati a comunità più ampie di soggetti anziani anemici suggerisce che l’incidenza di SMD possa essere più alta di quanto precedentemente postulato.SIEnews – Numero 19 – 29 ottobre 2009