martedì, 3 dicembre 2024
Medinews
17 Settembre 2009

IMPATTO PROGNOSTICO DI ETÀ E SESSO IN PAZIENTI CON SINDROME MIELODISPLASTICA

Il considerare queste due variabili e le loro rispettive interazioni contribuisce a migliorare la stratificazione prognostica

Ematologi dell’Hanusch Hospital di Vienna hanno valutato età e sesso quali variabili di prognosi individuale della sindrome mielodisplastica (SMD). Nello studio multicentrico retrospettivo, pubblicato nella rivista Annals of Oncology (leggi abstract originale), sono stati considerati 897 pazienti con SMD primaria sottoposti a sola terapia di supporto. È stato sviluppato un modello di Cox per determinare il valore prognostico di età e sesso sulla sopravvivenza e il loro grado di influenza sull’International Prognostic Scoring System (IPSS). Così facendo, gli autori hanno elaborato un sistema di ‘scoring’ individualizzato, adattato per età e sesso, con l’obiettivo di migliorare la stratificazione prognostica delle SMD. Laddove il rischio di un paziente definito mediante IPSS poteva essere identificato come basso (score 0), intermedio I (score 0.5-1), intermedio II (1.5-2) od alto (score 2.5), il tener conto di età e sesso comportava, per quello stesso paziente, variazioni del suo score da -1.9 a +3.5. Mentre nella categoria delle SMD a basso rischio, i pazienti di sesso maschile mostravano una sopravvivenza più breve, un rischio estremamente alto (+3.5) è stato osservato nelle donne più giovani ( 66 anni) appartenenti alla categoria delle SMD ad alto rischio.


SIEnews – Numero 17 – 17 settembre 2009
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