Studio sulla popolazione danese che analizza nel periodo 1995-2006 la diffusione delle comorbilità e le indica quale fattore prognostico sfavorevole
La copresenza di altre patologie nei pazienti con cancro al rene può alterarne la prognosi. Ricercatori danesi in collaborazione con colleghi statunitensi hanno stimato il rischio di mortalità a 1 e 5 anni in pazienti con tumore renale, residenti nella regione settentrionale della Danimarca, in relazione allo stato di comorbilità. A questo scopo, hanno condotto uno studio di coorte valutando la mortalità in tutti i pazienti con diagnosi incidentale di tumore renale tra il 1995 e il 2006 nell’ambito di una popolazione di 1.6 milioni di residenti. Hanno utilizzato le cartelle di dimissione ospedaliera prima della diagnosi di cancro ed hanno calcolato il valore del Charlson comorbidity index (0, 1-2 o 3+), le stime di sopravvivenza assoluta e di mortalità relativa, rispetto al livello di comorbilità, nei pazienti con cancro al rene. Nello studio pubblicato nel Journal of Urology (leggi abstract originale), gli autori hanno identificato 2315 pazienti con tumore renale, 950 dei quali presentavano comorbilità (41%). La prevalenza di comorbilità tendeva ad aumentare, durante il periodo di osservazione, con l’aumento della percentuale dei pazienti (dal 9% al 13%) che presentavano punteggio 3+. La percentuale di mortalità relativa a 5 anni era più bassa nei pazienti con punteggio positivo al Charlson comorbidity index, con una mortalità quasi raddoppiata rispetto a quella registrata nei pazienti con punteggio 3+ ed aumentata (1.2 volte) nei pazienti con punteggio 1-2 rispetto alla mortalità osservata nei pazienti che non presentavano comorbilità. I risultati erano equiparabili a quelli con mortalità relativa a 1 anno.Renal Cancer Newsgroup – Numero 7 – Luglio 2009