Patients with advanced-stage cancer are receiving increasingly aggressive medical care near death, despite growing concerns that this reflects poor-quality care. To assess the association of aggressive end-of-life care with bereaved family members’ perceptions of the quality of end-of-life care and patients’ goal attainment. Interviews with 1146 family members of Medicare patients with advanced-stage lung or colorectal cancer in the Cancer Care Outcomes Research … (leggi tutto)
L’importanza della Qualità di Vita del paziente è ormai entrata nella lettura del processo diagnostico terapeutico del paziente oncologico. La misura di questo parametro è fondamentale per un corretto bilancio del valore terapeutico. Momento critico è sicuramente il fine vita, quando il ruolo di caregivers e familiari diventa spesso preponderante rispetto a quello ormai più passivo del paziente stesso. Questo studio è stato condotto presso il Dana Farber Cancer Institute di Boston su più di 1.000 pazienti affetti da carcinoma del polmone e colon-retto (età media 76 anni, 58,8% maschi) per lo più in stadio IV, deceduti entro la fine del 2011. I questionari dedicati indicano che la qualità di vita dei pazienti è stata eccellente o molto buona in quasi l’80% dei casi. Il 18,9% dei familiari riporta però che il periodo di fine vita non è stato in qualche modo (o per niente) in linea con i desiderata del paziente. Indubbiamente la possibilità di accesso all’Hospice modifica di molto il giudizio del familiare in merito al periodo di fine vita e lo migliora quando il paziente vi permanga per almeno 3 giorni e quando vi venga ammesso entro 30 giorni dal momento del decesso. Anche il decesso in ospedale migliora la percezione del familiare rispetto al decesso avvenuto al domicilio. Questo lavoro sottolinea l’importanza della pianificazione anche di questi giorni difficili della malattia, che non devono essere considerati a se stanti, ma parte di un piano di cura dove il medico deve comunque intervenire.