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Medinews
15 Gennaio 2013

ESPRESSIONE DI BRAFV600E E COMPARAZIONE CON STATO DI MUTAZIONE E ANTIGENI DI DIFFERENZIAZIONE DEI MELANOCITI NELLE LESIONI METASTATICHE

BRAF è la mutazione più comunemente osservata nel melanoma cutaneo ed è divenuta il target di trattamento nei pazienti con melanoma metastatico. Vari metodi sono attualmente disponibili per esaminare lo stato di mutazione. Recentemente, è stato generato un anticorpo monoclonale (VE1) contro BRAF mutato; il suo uso permette la valutazione dell’espressione di proteina mutata nel campione tumorale e in casi selezionati può permettere una determinazione più veloce ed economica dello stato di mutazione. Tuttavia, perché l’analisi dell’espressione della proteina BRAF assuma valore clinico, è necessario che l’anticorpo sia altamente sensibile e specifico. Nello studio pubblicato sulla rivista American Journal of Surgical Pathology, ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center e Ludwig Institute for Cancer Research Institute di New York e della Ruprecht-Karls-University e German Cancer Research Center (DKFZ) di Heidelberg hanno analizzato 44 campioni di melanoma metastatico con stato di mutazione BRAF noto utilizzando l’espressione immuno-istochimica della proteina BRAF. Nessuno dei 22 tumori che non presentavano mutazione BRAF si è legato all’anticorpo VE1, però tra questi tumori immuno-negativi a VE1 sono state osservate 4 lesioni metastatiche con mutazione BRAF. Al contrario, tutti i 22 campioni tumorali noti di mutazione BRAF sono risultati immunoreattivi a VE1: 16 di questi hanno mostrato colorazione intensa e omogenea, ma 6 campioni tumorali contenevano popolazioni cellulari sia immuno-positive che immuno-negative a BRAF. Quando lo stato BRAF è stato comparato all’immuno-reattività degli antigeni di differenziazione dei melanociti, non è stata osservata differenza significativa nell’espressione di melan-A, fattore di trascrizione associato alla microftalmia, gp100 o di tirosinasi tra tumori con mutazione e ‘wild-type’. Oltre alle lesioni metastatiche, gli autori hanno esaminato anche l’espressione di BRAF in 20 melanomi primari: 7 dei 10 a diffusione superficiale sono risultati immuno-reattivi all’anticorpo VE1 e 5 mostravano immuno-reattività potente e omogenea, mentre in 2 tumori primari la colorazione era focale e coinvolgeva una sottopopolazione del tumore. Al contrario, nessuno dei melanomi a diffusione non superficiale era immuno-reattivo. In 7 tumori primari lo stato di mutazione è stato analizzato e solo quelli con mutazione BRAF erano immuno-reattivi a VE1. L’elevata specificità e sensibilità nel rilevare BRAF mutato suggerisce che VE1 è un valido reagente per scopi clinici. In conclusione, l’eterogeneità dell’espressione di BRAF può essere utile per valutare la risposta al trattamento con inibitori di BRAF.

Immunohistochemical Analysis of BRAFV600E Expression of Primary and Metastatic Melanoma and Comparison With Mutation Status and Melanocyte Differentiation Antigens of Metastatic Lesions. American Journal of Surgical Pathology 2012 Dec 1 [Epub ahead of print]
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