Una Consensus Conference di due giorni a Vicenza ha permesso di stilare le linee guida per la terminologia, definizioni, outcome e risposta clinica di questa specifica patologia
La diagnosi e la gestione del paziente con porpora trombocitopenica immune (PTI) rimangono in larga parte dipendenti dall’esperienza e dalla osservazione clinica più che dall’evidenza derivante da trial clinici di qualità. Un ostacolo all’implementazione di tali studi e alla generazione di meta-analisi affidabili sui dati esistenti sta nella mancanza di consenso su definizioni critiche standardizzate, sui criteri prognostici e sulla terminologia. Inoltre, la richiesta di studi clinici comparati è drammaticamente aumentata dopo l’introduzione di nuove classi di farmaci, come gli agonisti recettoriali della trombopoietina, e modalità di trattamento più innovative, come l’anticorpo anti-CD20. Per superare questa disomogeneità, un International Working Group composto da clinici esperti e riconosciuti a livello internazionale si è riunito per due giorni a Vicenza in una Consensus Conference per definire la terminologia standard e le caratteristiche della PTI primaria, le diverse fasi e i criteri di classificazione della gravità della malattia, oltre all’outcome e alla risposta clinica. Questi criteri e le definizioni di consenso, pubblicate nella rivista Blood (leggi abstract originale), potrebbero essere usate nei prossimi studi clinici randomizzati o di coorte. Infatti l’applicazione di queste raccomandazioni dovrebbe servire a migliorare la comunicazione tra gli investigatori, ad ampliare la comparabilità tra studi clinici, a facilitare la meta-analisi e lo sviluppo di linee guida terapeutiche, oltre a fornire modelli standardizzati di riferimento per le agenzie regolatorie.SIEnews – Numero 7 – 2 aprile 2009