Novel immunotherapies, notably the immune checkpoint inhibitors, have been shown to be efficacious in patients with advanced renal cell carcinoma, but innate or adaptive resistance is observed with single-agent immunotherapy. New combination treatment strategies are needed that can improve efficacy in a broader patient population, without exacerbating the toxic effects. Numerous late-phase trials are ongoing to investigate (1) dual immune checkpoint … (leggi tutto)
La strategia terapeutica del carcinoma renale avanzato evolve verso combinazioni terapeutiche includenti inibitori del checkpoint immunitario. Studi clinici hanno già rilevato come alcune di queste combinazioni quali nivolumab + ipilimumab, avelumab + axitinib, pembrolizumab + axitinib e bevacizumab + atezolizumab siano più attive rispetto alla monoterapia con l’inibitore dell’angiogenesi.Rimangono però alcune criticità aperte quali: 1) l’assenza di fattori predittivi in grado di individuare i pazienti da candidare alla combinazione rispetto alla monoterapia; 2) il profilo di tollerabilità delle combinazioni spesso più impegnativo da gestire per il clinico; 3) la rilevanza clinica della maggior attività (un vantaggio in sopravvivenza libera da progressione non necessariamente equivale ad un vantaggio per il paziente).
Ulteriori studi prospettici sono in corso per rispondere ai quesiti aperti.