venerdì, 2 giugno 2023
Medinews
25 Marzo 2016

EGFR Mutations in Latinos From the United States and Latin America

Epidermal growth factor receptor (EGFR) mutations confer sensitivity to EGFR tyrosine kinase inhibitors in patients with advanced non–small-cell lung cancer (NSCLC). There are limited and conflicting reports on the frequency of EGFRmutations in Latinos. Samples from 642 patients with NSCLC from seven institutions in the United States and Latin America were assessed for EGFRmutations (exons 18 to 21) at Clinical Laboratory Improvement Amendments-certified … (leggi tutto)

Niente di particolarmente innovativo traspare da questa pubblicazione, che va tuttavia ad ampliare la conoscenza nell’ambito dell’oncologia toracica per quanto riguarda la definizione del profilo biomolecolare ed in particolare per EGFR, che fin dall’inizio è stato connotato con caratteristiche cliniche (ed etniche) ben precise. Ad oggi, l’unica popolazione di pazienti affetti da carcinoma polmonare che si distingua per una diversa (maggiore) frequenza di stato mutazionale di EGFR è quella asiatica. In questo lavoro emergono differenze significative fra le sottopopolazioni studiate, sempre a vantaggio dei gruppi di origine asiatica, ma con distinzioni anche fra altri sottogruppi. In questo lavoro più di 600 pazienti statunitensi e latino-americani vengono testati per le mutazioni attivanti più frequenti di EGFR (esone 18 e 21) ed emergono dei sottogruppi, come quello ‘non-Latinos’ di origine asiatica, riportanti un dato positivo in più del 50% dei casi, per arrivare ad un minimo valore pari al 10% nella popolazione di razza nera con condizioni intermedie per i latini e i caucasici. In modo sistematico e su una popolazione eterogenea vengono confermati dati già noti a completamento di un bagaglio di conoscenza che va continuamente ad ampliarsi nel mondo degli “oncogene-addicted patients” affetti da patologia oncologica polmonare.
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