venerdì, 2 giugno 2023
Medinews
11 Marzo 2016

Docetaxel As Monotherapy or Combined With Ramucirumab or Icrucumab in Second-Line Treatment for Locally Advanced or Metastatic Urothelial Carcinoma: An Open-Label, Three-Arm, Randomized Controlled Phase II Trial

This trial assessed the efficacy and safety of docetaxel monotherapy or docetaxel in combination with ramucirumab (vascular endothelial growth factor receptor 2 antibody) or icrucumab (vascular endothelial growth factor receptor 1 antibody) after progression during or within 12 months of platinum-based regimens for patients with locally advanced or metastatic urothelial carcinoma. Patients were randomly assigned (1:1:1) to receive docetaxel 75 mg/m2 intravenously (IV) on … (leggi tutto)

In questo studio randomizzato di fase II che ha valutato l’efficacia e la tollerabilità di docetaxel in monoterapia ed in combinazione con ramucirumab (anti-VEGF-R2 Ab) o icrucumab (anti-VEGF-R1 Ab) in pazienti affetti da carcinoma uroteliale avanzato o metastatico in progressione durante o entro 12 mesi da regimi di chemioterapia a base di platino, la combinazione docetaxel + ramucirumab è risultata superiore in termini di PFS (endpoint primario dello studio). Non sono disponibili i dati di OS. La popolazione di pazienti studiata è rappresentata da soggetti pretrattati per i quali non sono disponibili standard terapeutici di riferimento oltre alla vinflunina e con aspettativa di vita inferiore a 12 mesi. In questo setting recenti dati di immunoterapia sembrano promettenti. Lo studio potrebbe rivalutare il ruolo degli inibitori dell’angiogenesi in combinazione con la chemioterapia dove esperienze precedenti con farmaci biologici (sunitinib, pazopanib) hanno dato risultati negativi. Il fermento a cui si assiste nel filone di ricerca che coinvolge queste patologie quasi orfane porterà verosimilmente a nuove possibilità di cura.
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