venerdì, 8 novembre 2024
Medinews
25 Novembre 2009

DELEZIONI DI IKAROS E SOPRAVVIVENZA NELLA LLA BCR-ABL1-POSITIVA

La delezione IKZF1 è stata rilevata nel 63% dei pazienti e si associa a ridotta sopravvivenza libera da malattia

Le cause dell’aggressività della leucemia linfoblastica acuta (LLA) BCR-ABL1-positiva sono ancora poco note. Per identificare, a livello submicroscopico, le lesioni oncogeniche che cooperano con BCR-ABL1 nell’indurre la LLA, ricercatori italiani appartenenti al GIMEMA LA-WP (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche Maligne dell’Adulto – Leucemia Acuta-Working Party) hanno condotto uno studio sulle alterazioni del numero di copie del genoma utilizzando il polimorfismo di singolo nucleotide (SNP), PCR genomica e il sequenziamento genico. Lo studio pubblicato nella rivista Journal of Clinical Oncology (leggi abstract originale) ha valutato 83 pazienti adulti con LLA Ph’ positiva de novo, arruolati in studi clinici istituzionali (17 pazienti) o del working group GIMEMA (n = 66). La terapia includeva inibitori della tirosin-chinasi (TKI) da soli, chemioterapia convenzionale o la combinazione dei due trattamenti. Una delezione 7p12 del gene Ikaros (IKZF1) è stata identificata in 52 (63%) degli 83 pazienti. Il pattern di delezione variava tra i pazienti, ma i due tipi di delezione più frequenti erano la perdita degli esoni 4 e 7 in 31 (37%) degli 83 pazienti e la perdita degli esoni 2 e 7 in 17 (20%). La sopravvivenza libera da malattia (SSM) era ridotta nei pazienti con delezione IKZF1 rispetto ai pazienti con il gene normale (10 vs 32 mesi, rispettivamente; p = 0.02). È stata osservata anche un’incidenza cumulativa di recidiva significativamente più breve nei pazienti con delezione IKZF1, rispetto a quelli che presentavano IKZF1 wild type (10.1 vs 56.1 mesi, rispettivamente; p = 0.001). In analisi multivariata, è stato confermato il valore prognostico negativo sulla SSM della delezione IKZF1 (p = 0.04), il che sottolinea che le delezioni IKZF1 sono probabilmente alterazioni genomiche che influiscono significativamente sulla prognosi delle LLA Ph’ nell’adulto.


SIEnews – Numero 21 – 26 novembre 2009
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