venerdì, 9 giugno 2023
Medinews
21 Giugno 2016

Dabrafenib plus trametinib in patients with previously treated BRAFV600E-mutant metastatic non-small cell lung cancer: an open-label, multicentre phase 2 trial

BRAF mutations act as an oncogenic driver via the mitogen-activated protein kinase (MAPK) pathway in non-small cell lung cancer (NSCLC). BRAF inhibition has shown antitumour activity in patients with BRAFV600E-mutant NSCLC. Dual MAPK pathway inhibition with BRAF and MEK inhibitors in BRAFV600E-mutant NSCLC might improve efficacy over BRAF inhibitor monotherapy based on observations in BRAFV600-mutant melanoma. We aimed to assess the antitumour activity and safety of dabrafenib plus trametinib in patients with BRAFV600E-mutant … (leggi tutto)

Dopo i risultati ottenuti nel melanoma e in ragione dell’espressione (seppur in percentuale nettamente inferiore) dello stesso marcatore molecolare anche nel carcinoma polmonare, lo studio va ad esplorare la combinazione dabrafenib/trametinib nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato (già trattati con almeno una linea terapeutica contenente platino) e con mutazione BRAF V600. 59 pazienti vengono arruolati worldwide e trattati con dabrafenib orale (150 mg 2 volte/die) e trametinib orale (2 mg die) avendo come obiettivo primario di questo studio di fase II l’overall survival. Lo studio descrive un tasso di risposte obiettive (RR) pari al 63,2% con questa combinazione terapeutica. Tra gli effetti collaterali sicuramente va sottolineato che vengono registrati nel 56% dei casi essendo la neutropenia, l’iponatremia e l’anemia i più frequenti fra quelli di grado 3-4. La piattaforma francese (Barlesi et al, Lancet 2016) descrive questa alterazione molecolare nel 2% dei casi (3% se si fa riferimento ai soli ‘never smokers’) e questo fa sì che i dati siano di assoluto interesse in quanto potenzialmente indicano un’opzione terapeutica per un sottogruppo non irrilevante di pazienti affetti da questa patologia.
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