venerdì, 9 giugno 2023
Medinews
10 Luglio 2017

Corticosteroids for the management of nausea and vomiting not related to chemotherapy, radiotherapy, or surgery in adult cancer patients

Nausea is a common symptom in advanced cancer, with a prevalence of up to 70%. While nausea and vomiting can be related to cancer treatments, such as chemotherapy, radiotherapy, or surgery, a significant number of people with advanced cancer also suffer from nausea unrelated to such therapies. Nausea and vomiting may also cause psychological distress, and have a negative impact on the quality of life of cancer patients; similarly to pain, nausea is often … (leggi tutto)

La nausea e vomito non legate a trattamenti oncologici attivi (chirurgia, chemioterapia e radioterapia) rappresenta uno dei sintomi più comuni e spesso sottostimati nella malattia oncologica avanzata, con una prevalenza stimata fino al 70% e con un forte impatto sulla qualità della vita dei pazienti. La terapia corticosteoidea rappresenta uno dei più comuni rimedi per molti sintomi nella malattia avanzata come dolore, nausea, anoressia e fatigue con un meccanismo d’azione ancora oggi poco definito. L’obiettivo dei revisori di Cochrane è stato quello di verificare le evidenze disponibili in letteratura in merito all’effetto della terapia con corticosteroidi sulla nausea e vomito non legate a trattamenti disease-oriented.
Sono stati analizzati tre studi per un totale di 451 pazienti. Due studi confrontavano desametasone verso placebo e uno verso terapia medica di supporto comprendente metoclopramide, clorpromazina, tropisetron e corticosteroidi, con una durata variabile dai 7 ai 14 giorni. Le conclusioni della revisione possono essere riassunte con tre punti sostanziali evidenziati dagli stessi autori: in primo luogo la bassa qualità e lo scarso numero di evidenze riportate in letteratura sull’argomento, la non specificità riguardo al tipo di neoplasia considerata (es. tumori del distretto addomino-pelvico verso tumori della testa e del collo), la sostanziale tollerabilità del trattamento con una bassa incidenza di effetti collaterali e con un’efficacia accettabile ma non statisticamente significativa relativamente allo studio in analisi.
L’utilizzo di revisioni sistematiche in tema di palliative care rappresenta un impegno importante finalizzato alla costruzione di studi clinici dedicati soprattutto per rispondere in maniera evidente a pratiche cliniche routinarie ma che spesso non trovano un valido supporto nella letteratura scientifica. L’analisi delle revisioni e delle problematiche emerse nel corso dell’analisi dei dati possono rappresentare un validissimo mezzo per l’utilizzo di misure di outcome e di endpoint validati e standardizzati al fine di produrre studi clinici qualitativamente validi e di reale supporto alla pratica clinica di tutti i giorni.
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