Docetaxel (D) at the time of starting androgen deprivation therapy (ADT) for metastatic castrate naive prostate cancer shows a clear survival benefit for patients with high-volume (HV) disease. It is unclear whether patients with low-volume (LV) disease benefit from early D. To define the overall survival (OS) of aggregate data of patient subgroups from the CHAARTED and GETUG-AFU15 studies, defined by metastatic burden (HV and LV) and time of metastasis occurrence … (leggi tutto)
L’utilizzo del docetaxel upfront in pazienti affetti da carcinoma della prostata metastatico ormono-sensibile con malattia high volume (così definita dalla presenza di metastasi viscerali ovvero di almeno 4 metastasi ossee di cui almeno una in una sede differente dalla colonna o dal bacino) è ormai entrato saldamente nella pratica clinica sulla base dei risultati degli studi CHAARTED e STAMPEDE. Resta tuttavia controverso l’atteggiamento da intraprendere nei pazienti con malattia low volume.La metanalisi di Gravis e colleghi ha l’obiettivo di definire il ruolo del docetaxel in fase di ormono-sensibilità nei pazienti a basso ed alto carico di malattia arruolati negli studi CHAARTED e GETUG-AFU15. Lo studio STAMPEDE è stato escluso dalla metanalisi poiché non riportava i dati relativi al carico di malattia. L’analisi ha confermato ancora una volta il beneficio in sopravvivenza globale per l’aggiunta di docetaxel alla terapia di androgeno deprivazione nei pazienti ad alto carico di malattia (pooled HR 0,68; IC 95%: 0,56 – 0,82; p < 0,001). Al contrario nei pazienti con un basso carico di malattia l’aggiunta del docetaxel non ha comportato un beneficio significativo in sopravvivenza globale (pooled HR 1,03; IC 95%: 0,77 – 1,38). Gli autori concludono come in questo sottogruppo di pazienti lo svantaggio degli effetti tossici indotti dal docetaxel potrebbero superare il vantaggio terapeutico.
Attualmente le linee guida AIOM identificano il carico di malattia come uno dei possibili criteri per la scelta del trattamento con docetaxel in pazienti con carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile, le linee guida EAU raccomandano di prendere in considerazione la chemioterapia in tutti i pazienti metastatici alla diagnosi, senza fare esplicitamente riferimento al carico di malattia. Le linee guida NCCN infine sottolineano come le evidenze a supporto del trattamento precoce con docetaxel nei pazienti con malattia low volume siano deboli.
Questa metanalisi, insieme ad altre già pubblicate, rappresenta un ulteriore strumento nella pratica clinica per la scelta del trattamento nel carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile.