Outcomes are poor for patients with previously treated, advanced or metastatic non-small-cell lung cancer (NSCLC). The anti-programmed death ligand 1 (PD-L1) antibody atezolizumab is clinically active against cancer, including NSCLC, especially cancers expressing PD-L1 on tumour cells, tumour-infiltrating immune cells, or both. We assessed efficacy and safety of atezolizumab versus docetaxel in previously treated NSCLC, analysed by PD-L1 expression … (leggi tutto)
Un altro tassello si aggiunge ai dati recentemente pubblicati per il carcinoma polmonare e l’impiego dei farmaci ad azione immunomodulatrice. In questo caso vengono presentati i risultati dello studio POPLAR che vede l’impiego di atezolizumab (anti PDL-1, a differenza dei due farmaci che hanno già ottenuto un’approvazione FDA, PD-1 inibitori, nivolumab e pembrolizumab).Un totale di 287 pazienti affetti da NSCLC in stadio avanzato vengono randomizzati a ricevere atezolizumab o docetaxel dopo progressione da trattamento chemioterapico contenente platino. Il farmaco viene quindi sviluppato sull’intera popolazione di pazienti con NSCLC (senza distinzioni istologiche) ma con una valutazione al basale non solo dell’espressione di PDL-1 sulle cellule tumorali (TC3 ≥ 50%, TC2 ≥ 5% e <50%, TC1 ≥ 1% e < 5%, e TC0 < 1%) ) ma anche dell'infiltrato cellulare (IC3 ≥ 10%, IC2 ≥ 5% e < 10%, IC1 ≥ 1% e < 5%, e IC0 < 1%), avendo come primary end point l'overall survival nella popolazione intention-to-treat e nei sottogruppi di pazienti in base alle caratteristiche molecolari. Viene riportata una OS nell'intera popolazione pari a 12,6 mesi (IC 95%: 9,7-16,4) per atezolizumab versus 9,7 mesi (IC 95%: 8,6-12,0) per docetaxel (hazard ratio [HR] 0,73 [IC 95%: 0,53-0,99]; p=0,04). Un dato ancora più robusto emerge in relazione all'espressione di PDL-1 (TC3 o IC3 HR 0,49 [IC 95%: 0,22-1,07; p=0,068], TC2/3 o IC2/3 HR 0,54 [IC 95%: 0,33-0,89; p=0,014], TC1/2/3 o IC1/2/3 HR 0,59 [IC 95%: 0,40-0,85; p=0,005], TC0 e IC0 HR 1,04 [IC 95%: 0,62-1,75; p=0,871]). Anche per questo farmaco viene confermata una buona tollerabilità al trattamento.
Quello che può sembrare solo l’ennesimo dato di efficacia di questa categoria di farmaci nell’oncologia toracica è invece un dato aggiunto, soprattutto per quanto riguarda la definizione del miglior sottogruppo di pazienti da trattare.