Unresectable locally advanced or metastatic triple-negative (hormone-receptor-negative and human epidermal growth factor receptor 2 [HER2]-negative) breastcancer is an aggressive disease with poor outcomes. Nanoparticle albumin-bound (nab)-paclitaxel may enhance the anticancer activity of atezolizumab. In this phase 3 trial, we randomly assigned (in a 1:1 ratio) patients with untreated metastatic triple-negative breast cancer to receive atezolizumab … (leggi tutto)
Questo lavoro è il primo a riportare i risultati di un trial randomizzato di fase III di immunoterapia + chemioterapia per pazienti con carcinoma mammario metastatico. Nel dettaglio, lo studio Impassion 130 ha arruolato oltre 900 pazienti con carcinoma mammario triplo negativo metastatico a ricevere in prima linea nab-paclitaxel + atezolizumab o nab-paclitaxel + placebo.I risultati mostrano un vantaggio statisticamente significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS) a favore del braccio sperimentale nella popolazione ITT e nella popolazione PD-L1+ (almeno 1% di cellule immunitarie positive per PD-L1), con una differenza assoluta nella mediana di PFS di circa 2,5 mesi in entrambi i casi. L’analisi ad interim di sopravvivenza globale (OS) nella popolazione ITT non ha mostrato un vantaggio significativo. Sebbene formalmente non previsto dal piano statistico, vengono comunque riportati anche i dati dell’analisi ad interim di OS nelle pazienti PD-L1+ che mostrano un vantaggio statisticamente significativo e importante in termini assoluti, con una OS mediana di 25 mesi nel braccio sperimentale vs 15,5 mesi.
I risultati sembrano quindi sottolineare, quantomeno in questo setting, l’importanza di PD-L1 come fattore in grado di individuare pazienti con più probabilità di beneficiare dal trattamento immunoterapico combinato alla chemioterapia. Diverse domande restano aperte, configurando questi risultati più come un punto di partenza che di arrivo: qual è il migliore citotossico da combinare all’immunoterapia? Qual è la durata ottimale dell’immunoterapia? Quali altri marcatori consentono di “arricchire” la popolazione di pazienti ‘responders’?