Molecular targeted therapy represented by EGFR tyrosine kinase inhibitors (TKIs) based on genotyping has become a paradigm for precision management of NSCLC. To realize detection and monitoring of EGFR activating and resistance mutations during EGFR TKI therapy, it is important to access tumor samples at different time points. However, this is extremely challenging in patients with lung cancer. Even with access to tumor biopsy specimens, the spatial and temporal heterogeneity of EGFR mutations in NSCLC complicate interpretation of test results. Liquid biopsy has played a prominent … (leggi tutto)
Questo studio nasce da una collaborazione di centri europei e giapponesi, dato importante se si considera che l’argomento principale è lo status di EGFR, notoriamente a distribuzione differente nelle due popolazioni (caucasica e asiatica). La ricerca della mutazione di EGFR su sangue periferico viene fatta localmente, altro dato importante che può consegnarci una fotografia della reale pratica clinica in quei centri. L’analisi di un dato importante, driver terapeutico noto ormai da più di un decennio per il tumore polmonare, fattibile in modo alternativo rispetto all’analisi del tessuto, resta argomento assolutamente attuale in oncologia toracica dove la disponibilità del materiale nella malattia metastatica resta un problema. L’analisi viene riportata su 1.162 casi (con la disponibilità del dato su tessuto e plasma nell’89% dei casi), evidenziando una sensibilità del 46%, ‘specificity’ del 97%, valore predittivo positivo pari al 78%, valore predittivo negativo pari al 90%. Questi risultati sono sicuramente peggiori rispetto a quanto presente in letteratura e, come sottolineato nell’editoriale presente sullo stesso numero della rivista, uno dei fattori che possono aver condotto a questi dati è l’estrema eterogeneità nelle metodiche e nei test utilizzati nei vari centri, che comportano diversità notevoli nell’acquisizione dell’esito dell’analisi e diversi controlli di qualità, a sottolineare ancora una volta come il tentativo di AIOM di rendere omogenei tali processi a livello nazionale possa realmente avere un riscontro nella pratica clinica.