COMUNICATO STAMPA

Tumore del seno: la combinazione capivasertib più fulvestrant approvata nell’Unione Europea in pazienti con carcinoma avanzato positivo al recettore degli estrogeni  

Primo e unico inibitore di AKT approvato in UE per pazienti con tumore del seno con alterazioni a carico di specifici biomarcatori (PIK3CA, AKT1 o PTEN)

L’approvazione si basa sui risultati dello studio CAPItello-291, che mostrano che la combinazione ha ridotto il rischio di progressione o di morte del 50% rispetto al solo fulvestrant nella popolazione con alterazione dei biomarcatori

 

27 giugno 2024 – Capivasertib in combinazione con fulvestrant è stato approvato nell’Unione Europea (UE) per il trattamento di pazienti adulti con tumore del seno localmente avanzato o metastatico positivo al recettore degli estrogeni (ER-positivo) e negativo per HER2, con una o più alterazioni di PIK3CA, AKT1, o PTEN, dopo recidiva o progressione durante o dopo un regime a base endocrina.

L’approvazione della Commissione Europea fa seguito al parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano (Committee for Medicinal Products for Human Use) e si basa sui risultati dello studio di fase III CAPItello-291 pubblicati sul The New England Journal of Medicine.

Nello studio, capivasertib in combinazione con fulvestrant ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 50% rispetto a fulvestrant in combinazione con placebo nelle pazienti che presentano una o più alterazioni di PI3K, AKT o PTEN (hazard ratio 0,50, intervallo di confidenza 95% 0,38-0,65; p=<0,001; sopravvivenza libera da progressione mediana (PFS) 7,3 rispetto a 3,1 mesi).

In Europa, il tumore della mammella rappresenta la causa principale di morte per cancro, con più di 140.000 decessi nel 2022 e più di 550.000 diagnosi nello stesso anno. Il tumore del seno positivo ai recettori ormonali (HR-positivo) (con espressione dei recettori per estrogeni o progesterone, o entrambi) è il sottotipo più comune di tumore del seno, con il 70% dei tumori considerati HR-positivi e HER2-negativi. Le mutazioni di PIK3CA, AKT1 e le alterazioni a carico di PTEN si verificano frequentemente, interessando circa il 50% delle pazienti con tumore del seno avanzato HR-positivo.

Alberto Zambelli, Professore associato di Oncologia medica all’Humanitas University di Milano, afferma: “Nella maggior parte delle pazienti con tumore al seno metastatico a recettori ormonali positivi, almeno due linee di terapia endocrina dovrebbero essere preferite prima di passare alla chemioterapia. I regimi di trattamento a base endocrina attualmente utilizzati procurano però in molti casi un beneficio clinico modesto, vi è quindi l’urgente necessità di nuove opzioni terapeutiche che garantiscano un controllo di malattia più duraturo. L’approvazione odierna è una buona notizia per circa la metà delle pazienti europee con tumore al seno ER-positivo in stadio avanzato, che presentano tumori con queste specifiche alterazioni molecolari, ed è quindi importante che gli oncologi identifichino queste pazienti, che potrebbero trarre beneficio da questa combinazione”.

Dave Fredrickson, Executive Vice President, Oncology Business Unit, AstraZeneca, dichiara: “Capivasertib è oggi il primo e unico inibitore di AKT approvato nell’Unione Europea per le pazienti con tumore del seno ER-positivo che presentano alterazioni in questi specifici biomarcatori. Il tumore del seno continua a essere la causa principale di morte per cancro in Europa, e la notizia di oggi rappresenta un passo avanti significativo verso l’obiettivo di fornire una nuova importante opzione terapeutica alle pazienti, che hanno necessità di terapie innovative”.

Nello studio CAPItello-291, il profilo di sicurezza di capivasertib e fulvestrant è risultato simile a quello osservato nei precedenti studi che hanno valutato questa combinazione.

Le richieste regolatorie sono attualmente in corso in Cina e in numerosi altri Paesi. Indicazioni simili per capivasertib e fulvestrant sono già state approvate negli Stati Uniti, Giappone e in altri Paesi sulla base dello studio CAPItello-291.


Note per i redattori

Il tumore del seno HR-positivo

La proliferazione delle cellule del tumore del seno HR-positivo è spesso determinata dal recettore degli estrogeni, e le terapie endocrine sono ampiamente utilizzate come trattamento di prima linea nel setting avanzato, spesso abbinate agli inibitori di CDK4/6. Tuttavia, molte pazienti con malattia avanzata sviluppano resistenza agli inibitori di CDK4/6 e alle attuali terapie endocrine. Quando questo si verifica, le opzioni di trattamento sono limitate – con la chemioterapia che rappresenta l’attuale standard di cura – e i tassi di sopravvivenza sono bassi, con una stima di circa il 35% delle pazienti ancora in vita oltre i cinque anni dopo la diagnosi.

L’ottimizzazione della terapia endocrina e il superamento della resistenza per consentire ai pazienti di continuare a trarre beneficio da questi trattamenti, nonché l’identificazione di nuove terapie per coloro che hanno meno probabilità di trarne beneficio, sono aree di interesse attivo per la ricerca sul tumore del seno.

Lo studio CAPItello-291

CAPItello-291 è uno studio di Fase III, randomizzato, in doppio cieco per la valutazione dell’efficacia di capivasertib in combinazione con fulvestrant rispetto a placebo più fulvestrant per il trattamento del tumore del seno localmente avanzato (non operabile) o metastatico HR-positivo (ER-positivo e ER-positivo con recettore del progesterone positivo), HER2-low o HER2-negativo (immunoistochimica (IHC) 0 o 1+, o IHC 2+/ibridazione in situ (ISH)-negativo).

Lo studio globale ha arruolato 708 pazienti adulti con tumore del seno istologicamente confermato HR-positivo, HER2-low o HER2-negativo, con recidiva o progressione durante o dopo terapia con inibitori dell’aromatasi, con o senza inibitore di CDK4/6, e non più di una linea di chemioterapia per malattia avanzata. Lo studio ha un duplice endpoint primario, ovvero PFS nella popolazione globale e PFS nella popolazione di pazienti i cui tumori presentano alterazioni della via di PI3K/AKT (geni PIK3CA, AKT1 o PTEN). Nello studio, circa il 40% dei tumori presentava queste alterazioni e circa il 70% dei pazienti aveva ricevuto in precedenza un inibitore di CDK4/6.


AstraZeneca

AstraZeneca è un’azienda biofarmaceutica globale impegnata nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci etici. Ci concentriamo sulla ricerca e puntiamo a essere leader in diverse aree terapeutiche: Oncologia, Malattie rare, Cardiovascolare, Metabolico e Renale, Respiratorio e Immunologico, Infettivologia. In Italia AstraZeneca conta oltre 1.000 dipendenti e ha investito nel 2022 38,9 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo, con più di 150 studi clinici attivi in oltre 300 centri su tutto il territorio nazionale. Per informazioni www.astrazeneca.it e su LinkedIn.

 

Contatti

AstraZeneca Italia
Paolo Pedemonte M: +39 3470713741 – paolo.pedemonte@astrazeneca.com