|  | | | Anno II – Numero 40 – 11 marzo 2021 |
| | | Comitato scientifico editoriale: Giordano Beretta, Saverio Cinieri, Massimo Di Maio, Antonio Russo | Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001 |
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| La lettera inviata al Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden COVID: 130 ORGANIZZAZIONI E CENTRI ONCOLOGICI CHIEDONO L’ACCESSO PRIORITARIO DEI PAZIENTI CON CANCRO AL VACCINO Le persone colpite da neoplasia in trattamento attivo non solo presentano maggiori probabilità di sviluppare la malattia in modo grave ma anche di continuare a diffondere il virus, perché il sistema immunitario è più lento a produrre anticorpi protettivi | Centotrenta organizzazioni, centri oncologici e altre istituzioni hanno inviato una lettera al Presidente USA, Joe Biden, e alla sua amministrazione, così come ad altri importanti funzionari della sanità pubblica statunitense presso i dipartimenti sanitari statali per sottolineare la necessità di offrire ai pazienti oncologici l’accesso prioritario al vaccino contro il Covid-19, come evidenziato in un comunicato stampa della American Association for Cancer Research (AACR).1 “Sosteniamo totalmente il piano di vaccinazione contro il Covid-19 che richiede di ampliare l’accesso e di vaccinare il maggior numero di americani il più rapidamente possibile,” riporta la lettera. “Tuttavia siamo costretti a sottolineare l’urgenza di dare priorità all’accesso a un vaccino contro il Covid-19 ai pazienti con malattia oncologica attiva e ai sopravvissuti al cancro”. I pazienti con il cancro presentano un alto rischio di malattia grave e di morte da Covid-19 e, a causa della necessità di assistenza in presenza durante i trattamenti, potrebbero essere anche esposti ad un maggiore rischio di contagio.2 “Nei pazienti con il cancro il sistema immunitario risulta compromesso a causa dei trattamenti e, nel caso di infezione da Covid-19, non solo hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia in modo grave, ma anche di continuare a diffondere il virus perché il sistema immunitario risulta più lento a produrre anticorpi protettivi”, ha affermato John Carethers, della Università del Michigan. “Tornando in ospedale e dai caregiver potrebbero teoricamente essere dei super-diffusori”. Secondo i risultati di una analisi caso-controllo retrospettiva pubblicata nel Journal of the American Medical Association, i pazienti oncologici colpiti da Covid-19 sono maggiormente soggetti a ricovero in ospedale (47,46%) rispetto a quelli senza cancro con infezione da Covid-19 (24,26%).3 Inoltre, secondo un articolo pubblicato da “AACR COVID-19 and Cancer Task Force”, i tassi di mortalità da COVID-19 nei pazienti oncologici sono il doppio rispetto a quelli delle persone senza cancro.4 “Molti americani stanno rinviando le visite mediche che potrebbero rivelare diagnosi di cancro, il che significa che probabilmente vedremo un maggior numero di tumori diagnosticati in uno stadio più avanzato,” si legge nella lettera. “Senza la protezione offerta dal vaccino, questi pazienti non solo sono a rischio di infezione da Covid-19, ma la diagnosi di Covid-19 potrebbe anche avere un grave impatto sulle opzioni di trattamento disponibili”. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno riconosciuto che i pazienti con il cancro presentano un rischio maggiore di contrarre infezione grave da COVID-19,5 anche se molti Stati stanno ampliando e semplificando i gruppi ammissibili alla vaccinazione per accelerarne la distribuzione.6 “Sembra che gli Stati abbiano fatto un’apertura completa e, di conseguenza, abbiamo aperto le porte a tutti coloro che hanno diritto a ricevere il vaccino,” ha dichiarato Jon Retzlaff, chief policy officer di AACR. “In un periodo di forniture limitate, questo costituisce un problema per i pazienti ad alto rischio che hanno veramente bisogno del vaccino. In quanto tale, è diventato un tema di estrema importanza per l’intera comunità oncologica”. Inoltre, la lettera fa notare che, sebbene la vaccinazione rapida e diffusa sia un obiettivo molto importante, l’attuale offerta limitata di vaccini comporta il fatto che molte persone ad alto rischio di malattia grave e morte per il virus debbano continuare ad aspettare per molti mesi, non avendo l’accesso...continua a leggere
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FOCE
“SÌ ALLA PRIORITÀ NELLA VACCINAZIONE ALLE PERSONE PIÙ FRAGILI. LE REGIONI TUTELINO SUBITO I PAZIENTI CON TUMORI E MALATTIE DEL CUORE” Il Presidente Cognetti: “Siamo a disposizione per somministrare i vaccini immediatamente nelle nostre strutture, senza difficoltà o ritardi. Vanno poste ora le basi per un ritorno alla normalità: riavvio immediato degli screening, delle visite e degli interventi chirurgici. Fondamentale l’aderenza alle terapie” | “Plaudiamo alle parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha evidenziato la necessità di privilegiare le persone più fragili nel piano di vaccinazioni anti Covid. FOCE, la Federazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi, ha più volte chiesto di immunizzare i 400mila pazienti oncologici ed ematologici in trattamento attivo e cardiologici gravi in contemporanea con gli over 80. Sono cittadini estremamente vulnerabili che corrono gravi rischi fino alle morte, se contagiati dal Covid. Non possono più aspettare”. È forte l’apprezzamento di Francesco Cognetti, Presidente FOCE, per il discorso del Presidente Draghi sul potenziamento della strategia vaccinale. “Siamo a disposizione per somministrare i vaccini immediatamente nelle nostre strutture, senza difficoltà o ritardi – afferma il prof. Cognetti -. Conosciamo tutti i nostri pazienti e possiamo metterli in sicurezza in breve tempo, senza alcuna difficoltà organizzativa. È una battaglia di civiltà ed è necessario, come ha sottolineato il Presidente Draghi, assumere decisioni ponderate ma anche molto rapide. Purtroppo, oggi, la situazione in Italia è a macchia di leopardo. Il Lazio ha iniziato dal 1° marzo le vaccinazioni dei pazienti oncologici ed ematologici, il Veneto da pochi giorni. Le altre Regioni devono attivarsi quanto prima, emanando le delibere. Poi i centri di cura potranno inviare alle Regioni la lista di pazienti in trattamento attivo da vaccinare”...continua a leggere
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MELANOMA | MINISTERO DELLA SALUTE | ISTAT-ISS | PAZIENTI IN IMMUNO-TERAPIA SI SONO AMMALATI MENO DI COVID
I pazienti trattati con l’immunoterapia per melanoma avanzato si sono ammalati meno di Covid-19 rispetto al resto della popolazione italiana e agli altri malati di cancro: lo ha verificato uno studio italiano, pubblicato sulla rivista “Seminars in Oncology” dall’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano e dalla Città della Salute e della Scienza di Torino. “Su 169 pazienti con melanoma in stadio III e IV, trattati prevalentemente con nivolumab, pembrolizumab e ipilimumab tra gennaio e aprile 2020, solo uno è risultato positivo al virus Sars-CoV-2, peraltro senza avere alcun sintomo”, sottolinea Paola Queirolo (Direttore Divisione Melanoma, Sarcoma e Tumori rari all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e coordinatrice dello studio). …continua a leggere
STATI UNITI
PAZIENTI SOPRAVVISSUTI AL CANCRO PREOCCUPATI DI NON POTER PROSEGUIRE LE CUREAgli inizi della pandemia del 2020, un terzo dei sopravvissuti al cancro negli Stati Uniti era preoccupato a causa di interruzioni nella cura della loro malattia e di eventuali problemi economici nel proseguirla, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Psychosocial Oncology. “Il nostro lavoro dimostra l’importanza di una comunicazione chiara tra operatori sanitari e pazienti, che sperimentano preoccupazioni e incertezze che possono influire sulla salute mentale durante la pandemia, poiché il panorama della fornitura di assistenza continua a cambiare”, spiega Corinne Leach, dell’American Cancer Society, prima autrice dello studio. I ricercatori hanno esaminato le preoccupazioni dei sopravvissuti al cancro in relazione al trattamento, all’infezione e alla situazione finanziaria all’inizio della pandemia negli Stati Uniti. Per questo hanno utilizzato i dati raccolti tramite un sondaggio, effettuato dal 25 marzo all’8 aprile 2020, dal Survivor Views Panel dell’American Cancer Society Cancer Action Network (ACS CAN) 2019-2020…continua a leggere | VIA LIBERA A UNICA DOSE DI VACCINO PER I GUARITI DAL COVID
Via libera dal Ministero della Salute alla possibilità di somministrare un’unica dose di vaccino anti-Covid, senza dunque effettuare alcun richiamo, ai cittadini che hanno già avuto un’infezione da virus SarsCov2. L’indicazione è contenuta in una nuova circolare firmata dal direttore della Prevenzione del dicastero Giovanni Rezza, ed in questa direzione si erano già espressi sia il Consiglio Superiore di Sanità (CSS) sia l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). L’assunto di base è che le persone che abbiano già contratto l’infezione e ne siano guarite abbiano al contempo sviluppato anche una certa immunità. Da qui la possibilità di non effettuare la seconda dose e di ricevere la prima ad una certa distanza di tempo dall’infezione. La circolare chiarisce infatti che “è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino” anti-Covid-19 in persone con “pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica)”...continua a leggere
EMA
AUTORIZZAZIONE VACCINI IN EMERGENZA, PROCEDURA PIU’ RAPIDA DI QUELLA “CONDIZIONATA”
La Commissione Europea potrebbe prendere in considerazione l’idea di approvare in emergenza i vaccini contro il Covid-19, come alternativa più rapida alla formula dell’immissione in commercio condizionata, usata finora, che prevede regole più rigide per l’autorizzazione. Se approvata, la mossa segnerà un cambiamento nell’iter di approvazione dei vaccini, che comporterebbe l’uso di una procedura che l’UE considera rischiosa e che prima della pandemia di Covid-19 è stata riservata ai farmaci per malati terminali, compresi gli antitumorali…continua a leggere
| IN 10 MESI 180 MILA DECESSI IN PIU’ RISPETTO ALLA MEDIA
Tra marzo e dicembre 2020 si sono osservati 108.178 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019 (21% di eccesso), volendo stimare l’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale. Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). Questi i dati del quinto rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sull’analisi della mortalità 2020 per il complesso dei decessi e per il sottoinsieme delle persone positive al Covid-19 decedute. Mortalità 14,5% Nord, 6,8% Centro, 5,2% Sud Dall’inizio dell’epidemia e fino al 31 dicembre 2020 l’incidenza dei decessi Covid-19 sulla mortalità per il complesso delle cause per ripartizione tra aree geografiche…continua a leggere
OMS
“LE AZIENDE RINUNCINO TEMPORANEAMENTE AI BREVETTI DEI VACCINI. AVRANNO COMUNQUE LE ROYALTY”
“Delle 225 milioni di dosi di vaccino somministrate finora, la stragrande maggioranza si trova in una manciata di Paesi ricchi e produttori essi stessi di vaccini, mentre la maggior parte dei Paesi a reddito medio e basso guarda e aspetta. Un approccio ‘prima io’ potrebbe servire a interessi politici a breve termine, ma è controproducente e porterà a una ripresa prolungata, con il commercio e i viaggi che continuano a soffrirne. Qualsiasi opportunità per sconfiggere questo virus dovrebbe essere afferrata con entrambe le mani. Stanno emergendo nuove varianti che mostrano segni di essere più trasmissibili, più mortali e meno suscettibili ai vaccini. La minaccia è chiara: finché il virus si diffonde ovunque, ha maggiori opportunità di mutare e potenzialmente minare l’efficacia dei vaccini ovunque. Potremmo finire di nuovo al punto di partenza”…continua a leggere |
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