Anno I - Numero 4 -  4 giugno 2020  
Comitato scientifico editoriale: Giordano Beretta, Saverio Cinieri, Massimo Di Maio, Antonio Russo
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini - Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001

PROPOSTA DI GESTIONE DEI PAZIENTI IN ONCOEMATOLOGIA, ONCOLOGIA E CARDIOLOGIA NELLA FASE 2 DELL'INFEZIONE DA COVID-19

Il documento è stato accolto dal Ministro della Salute, Roberto Speranza

AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), Fondazione Insieme contro il Cancro, SIE (Società Italiana di Ematologia) e SIC (Società Italiana di Cardiologia) hanno stilato la “Proposta di gestione dei pazienti in Oncoematologia, Oncologia e Cardiologia nella fase 2 dell’infezione da Covid-19”. Il documento è stato inviato e accolto dal Ministro della Salute, Roberto Speranza. Non è una formale linea guida, ma rappresenta un insieme di suggerimenti delle società scientifiche di riferimento, utili ai pazienti e alla comunità oncoematologica e cardiologica. Il documento è disponibile nel sito www.aiom.it. Ecco una sintesi della proposta di gestione dei pazienti oncologici. Proposta di gestione dei pazienti oncologici nella fase 2
Per quel che riguarda il paziente affetto da tumori solidi, dati non definitivi su casi sporadici sembrano suggerire un maggiore rischio nei pazienti oncologici di contrarre l’infezione, ma non è disponibile nessuna esperienza sistematica che risponda con certezza a questo quesito; anzi dati recenti sembrano confermare che il rischio di contagio non aumenta per il cancro in sé ma piuttosto per l’effetto di alcuni trattamenti. È però certo che i pazienti oncologici, soprattutto se sottoposti a trattamenti di chemioterapia, hanno un decorso più sfavorevole dell’infezione con una più alta incidenza di complicanze (rischio di ospedalizzazione superiore di circa 4 volte rispetto a persone di età comparabile) ed una maggiore letalità... continua a leggere


TUMORE DEL COLON-RETTO: L’IMMUNOTERAPIA IN PRIMA LINEA PUÒ CAMBIARE LO STANDARD DI CURA 

Per la prima volta l’immunoterapia è efficace nel tumore del colon-retto metastatico in pazienti mai trattati in precedenza (prima linea), che presentino una instabilità dei microsatelliti, caratterizzati da un grande numero di mutazioni e con prognosi sfavorevole. Notevoli i benefici emersi dallo studio di fase III KEYNOTE-177, presentato in sessione plenaria al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), che si è svolto dal 29 al 31 maggio in forma virtuale (Abstract #LBA4). Pembrolizumab, molecola immunoterapica, ha raddoppiato, in questo sottogruppo di pazienti, la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia nel carcinoma colorettale avanzato. Nel 2019, in Italia, sono stati stimati oltre 49.000 nuovi casi di tumore del colon-retto (27.000 uomini e 22.000 donne) e 481.000 cittadini vivono dopo la diagnosi. “È importante che i pazienti siano consapevoli dei passi in avanti nelle opzioni terapeutiche - spiega Giordano Beretta, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Responsabile dell’Oncologia Medica all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo -. Nella maggior parte dei casi, la malattia avanzata non è adatta a un intervento chirurgico potenzialmente curativo. Ma, grazie alle nuove terapie, la sopravvivenza di questi pazienti è più che raddoppiata rispetto a vent’anni fa e raggiunge i 30 mesi. Il 20% delle diagnosi, purtroppo, è scoperto in fase metastatica... continua a leggere


SPECIALE ASCO 2020

COVID: COOPERAZIONE FRA ONCOLOGI DI TUTTO IL MONDO SUI FATTORI DI RISCHIO

Le persone con tumore del polmone, colpite da Covid-19, hanno avuto meno possibilità di accedere alle terapie intensive (8,3%) rispetto agli altri pazienti oncologici (26%) durante la pandemia. Con una netta differenza nella mortalità, pari al 35% nel carcinoma del polmone e al 13% nelle altre neoplasie. I dati sui decessi da SARS-CoV2 nei pazienti con cancro sono stati presentati in sessione plenaria al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), che si è svolto dal 29 al 31 maggio in forma virtuale. “I dati sono ancora molto limitati, ma il COVID-19 Cancer Consortium (CCC19) e il Thoracic cancERs international coVid 19 cOLlaboraTion (TERAVOLT) sono i due più importanti studi ‘real world’, cioè su pazienti non selezionati, sul rapporto fra coronavirus e cancro – spiega Giuseppe Curigliano (Professore di Oncologia Medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano), che ha discusso i due studi all’ASCO -... continua a leggere

SPECIALE ASCO 2020

TUMORE DEL POLMONE: PASSI IN AVANTI NELLA CURA DEL BIG KILLER

Ogni giorno, in Italia, vengono diagnosticati più di 115 casi di tumore del polmone e, nel 2019, ne sono stati stimati 42.500. Oggi nel nostro Paese vivono quasi 107.000 persone con pregressa diagnosi di carcinoma polmonare, dieci anni fa erano circa 82mila, l’incremento è stato del 30% La speranza di vita si sta allungando, grazie alle terapie innovative. In particolare, la terapia mirata in stadio precoce e l’immunoterapia in fase metastatica stanno evidenziando importanti progressi nel trattamento di questa neoplasia. Lo dimostrano gli studi presentati al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO). Nello studio di fase III ADAURA osimertinib, terapia mirata, somministrata come trattamento adiuvante (dopo intervento chirurgico radicale), ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da malattia (DFS) nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio precoce (IB-IIIA), che presentano mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR)... continua a leggere

SPECIALE ASCO 2020

MELANOMA: LA TERAPIA MIRATA IN FASE PRECOCE PREVIENE LE RECIDIVE

La combinazione di due terapie a bersaglio molecolare, dabrafenib e trametinib, dopo rimozione chirurgica del melanoma (terapia adiuvante) offre un beneficio di sopravvivenza libera da recidiva (RFS) prolungato e duraturo a pazienti ad alto rischio con diagnosi di melanoma con mutazione del gene BRAF in stadio III. Lo dimostrano i risultati dello studio clinico di riferimento COMBI-AD (Abstract #10001), presentati al congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO). Gli sperimentatori hanno osservato che il 52% dei pazienti trattati con dabrafenib + trametinib in adiuvante è ancora vivo e libero da recidiva dopo cinque anni... continua a leggere

SPECIALE ASCO 2020

MIELOMA MULTIPLO: IL 73% DEI PAZIENTI RISPONDE ALLA NUOVA TERAPIA CAR T

Nel 2019, in Italia, sono stati stimati 5.700 nuovi casi (3.000 uomini e 2.700 donne) di mieloma multiplo, un tumore del sangue che ha origine nel midollo osseo... continua a leggere

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