|  | | | Anno I – Numero 22 – 22 ottobre 2020 |
| | | Comitato scientifico editoriale: Giordano Beretta, Saverio Cinieri, Massimo Di Maio, Antonio Russo | Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001 |
|
| È la prima alleanza al mondo che riunisce gli esperti che si occupano delle patologie croniche più frequenti
NASCE FOCE: LA CONFEDERAZIONE DEGLI ONCOLOGI, CARDIOLOGI E EMATOLOGI “OGGI COMBATTERE IL COVID, POI TUTELA GLOBALE PER 11 MILIONI DI PAZIENTI”
Sono necessarie misure urgenti per proteggere i malati fragili dalla seconda ondata del virus: linee guida condivise, collaborazione col territorio, reti oncologiche regionali e riorganizzazione dei percorsi negli ospedali per infarti e ictus. Il presidente Cognetti: “Siamo ovviamente preoccupati per i danni della pandemia, ma anche per i nostri pazienti a causa della saturazione dei posti letto. Servono più medici e più risorse”
| Nasce FOCE, la ConFederazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi. È la prima alleanza al mondo che unisce gli esperti che trattano le grandi patologie di queste tre aree mediche, che interessano più di 11 milioni di cittadini in Italia. Sono pazienti fragili che, se contagiati dal Covid-19, rischiano gravi conseguenze, fino alla morte. FOCE intende collaborare con le Istituzioni per affrontare l’emergenza sanitaria in corso, indicando proposte concrete in grado di coniugare continuità di cura e sicurezza dei pazienti: dalla definizione di linee guida e protocolli di trattamento uniformi, alla strutturazione della telemedicina fino alla ridefinizione del rapporto con la medicina del territorio. Non solo. FOCE nasce con una visione di lungo periodo, che va oltre la pandemia, per promuovere e risolvere problemi comuni come l’accesso uniforme alle terapie innovative su tutto il territorio, percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali, l’adesione agli screening e la prevenzione con progetti di sensibilizzazione sugli stili di vita sani. Infatti, in Italia, più del 30% del totale dei decessi (37% negli uomini e 26% nelle donne) è dovuto a fattori di rischio ben noti e modificabili: fumo, alimentazione scorretta, sedentarietà, eccesso ponderale, consumo eccessivo di alcol. Nel 2016, nel nostro Paese, su un totale di 614.307 morti, circa 191.000 sono state causate proprio da stili di vita sbagliati. La ConFederazione, presentata il 20 ottobre con una conferenza stampa virtuale, è espressione diretta delle Società scientifiche dell’oncologia (AIOM), cardiologia (SIC) e ematologia (SIE), e di due delle Fondazioni di riferimento “Insieme contro il cancro” e “Cuore e Circolazione”. “FOCE nasce dall’esperienza del Tavolo Tecnico, istituito lo scorso giugno dal Ministro della Salute, on. Roberto Speranza – afferma Francesco Cognetti, Presidente di FOCE e di Fondazione Insieme contro il Cancro -. Il Tavolo ha condotto alla stesura del Documento, che disegna modalità organizzative e percorsi volti a ridurre al minimo il rischio di infezione nei pazienti e nel personale sanitario. Uno dei compiti immediati di FOCE è proprio il costante aggiornamento del Documento, in relazione alle esigenze dettate dalla crisi sanitaria. È essenziale garantire la continuità e l’aderenza alle terapie, anche in questa fase della pandemia in cui si registra un netto aumento delle infezioni”. “Negli scorsi mesi di marzo e aprile – continua il Prof. Cognetti -, i pazienti oncologici e con malattie cardiovascolari sono andati incontro a sospensioni di terapie o cancellazioni di interventi chirurgici, visite di controllo e altri gravi inconvenienti. Non solo. In quel periodo, circa il 20% dei pazienti oncologici, che avrebbe dovuto essere sottoposto a trattamenti utili, ha scelto di non recarsi nei centri per timore del contagio. Abbiamo imparato molto dall’esperienza già vissuta. L’aderenza alle terapie è fondamentale e i malati devono continuare ad andare in ospedale per curarsi....continua a leggere
|
|
LE REGIONI L’ONCOLOGIA SICILIANA AL TEMPO DELLA PANDEMIA DA COVID-19. PENSIERI, AZIONI E CONSIDERAZIONI DI ISOLANI IN ISOLAMENTO
di Massimiliano Spada, Coordinatore AIOM Sicilia
| | Cosa rimarrà nella nostra memoria di questa pandemia? Immaginiamo senso di solitudine, preoccupazione, dolore, parole (troppe forse!), rammarico, consapevolezza. Dovremo confrontarci, tuttavia, anche con “cosa” ci ha tolto. Ci ha privato di molte certezze, ci ha negato privilegi e forse anche alcune speranze. Ci ha privato di affetti, sentimenti, ritualità, abitudini. Ognuno di noi ha imparato una lezione in questi mesi, nessuno potrà considerarsi “uguale” a come si percepiva a febbraio 2020. Per molti è stata la causa della perdita del lavoro, della propria azienda, dei propri risparmi; per moltissimi ha significato la perdita di parenti e amici, di affetti lasciati andare senza il conforto dell’ultimo saluto. C’è chi ha perso la vita a causa del contagio, altri per paura di essere contagiati o di essere loro stessi la causa di trasmissione del virus, altri ancora sono morti per patologie aggravatesi per la mancanza di cure tempestive a causa del caos organizzativo e strutturale conseguente all’emergenza sanitaria… continua a leggere
Per vedere l’intervista vai su AIOM Tv
|

|
THE LANCET | LA COMMISSIONE UE | EUROSTAT | IMMUNITÀ DI GREGGE BOCCIATA DA 80 ESPERTI: “NON FERMA IL VIRUS”
L’idea di arrestare il virus raggiungendo l’immunità di gregge è un errore pericoloso, non supportato da alcuna evidenza scientifica. Tenere sotto controllo la diffusione del virus – mettendo in atto delle regole da rispettare – è il modo migliore di proteggere società ed economia fino all’arrivo di terapie e vaccini efficaci ed evitare nuovi lockdown. È la voce unanime di 80 scienziati di tutto il mondo e di varie competenze scientifiche tra cui epidemiologi, pediatri, virologi, psicologi, che hanno stilato la lettera aperta ‘John Snow Memorandum’, pubblicata su The Lancet; la lettera è stata anche presentata al 16mo World Congress on Public Health programme 2020, che si è svolto dal 12 al 16 ottobre in forma virtuale. L’approccio di raggiungere l’immunità di gregge, scrivono gli esperti, è fallace e costoso in termini di vite umane ed economici e non arresterebbe comunque il virus, che tornerebbe più volte in nuove ondate ripetute; anche perché sono sempre maggiori le evidenze secondo cui l’immunità post-infezione al SARS-CoV-2 dura solo pochi mesi dal contagio, poi svanisce e il rischio di reinfezione non è remoto..continua a leggere
| “PRIME DOSI VACCINO A OVER 60, OPERATORI SANITARI, LAVORATORI ESSENZIALI E GRUPPI SOCIO ECONOMICI SVANTAGGIATI”
Le prime dosi di vaccino anti-COVID, quando arriveranno, dovrebbero essere distribuite prima a operatori sanitari e delle strutture di assistenza a lungo termine, alle persone di età superiore a 60 anni, alle persone particolarmente a rischio a causa delle loro condizioni di salute, ai lavoratori essenziali, alle persone impossibilitate a osservare il distanziamento sociale e ai gruppi socioeconomici più svantaggiati. È quanto si legge nel piano messo a punto dalla Commissione UE per coordinare le strategie di vaccinazione nell’Unione. La Commissione ha illustrato il piano che contiene anche gli elementi chiave che gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione per le loro strategie di vaccinazione contro il COVID-19, così da preparare l’Unione europea e i suoi cittadini al momento in cui sarà disponibile un vaccino sicuro ed efficace. “Un vaccino sicuro ed efficace – ha detto la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen – è la nostra arma migliore per sconfiggere il coronavirus e tornare alla vita normale...continua a leggere
| QUASI 170MILA MORTI IN PIÙ IN EUROPA IN 4 MESI
Nel 2020, tra i 26 Stati membri dell’Ue (per i quali sono disponibili i dati) si sono verificati 168mila decessi in più durante le settimane tra marzo e giugno rispetto al numero medio dello stesso periodo nel quadriennio 2016-2019. Lo rende noto Eurostat. …continua a leggere
LO STUDIO
COVID: DONNE PIÙ LIGIE ALLE REGOLE, SI METTONO MENO IN PERICOLO
Le donne sono più ligie nel rispetto delle indicazioni per proteggersi dal coronavirus, e questo potrebbe essere uno dei motivi della minore vulnerabilità e mortalità che hanno sperimentato, rispetto agli uomini, nella fase iniziale dell’epidemia. Lo evidenzia una ricerca italiana, dell’Università Bocconi, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences. In particolare, secondo Vincenzo Galasso, uno degli autori, un messaggio che potrebbe derivare dai risultati della ricerca per i decisori politici è il bisogno, a fronte di nuova normalità fatta di mobilità ridotta, mascherine e altri cambiamenti comportamentali, di “progettare una comunicazione differenziata per genere se vogliono aumentare l’aderenza alle misure degli uomini”. …continua a leggere
|
|
 Per iscriversi alla newsletter e contattare la redazione clicca qui Per consultare tutti i numeri della newsletter vai su www.aiom.it . Clicca qui
Per sospendere la ricezione di questa newsletter clicca su Cancellati
Privacy |
Questa pubblicazione è resa possibile grazie alla sponsorizzazione non condizionante di: | Bristol-Myers Squibb Srl MSD Italia S.r.l. | Astellas Pharma SpA AstraZeneca SpA
Menarini Ricerche SpA
Roche SpA
| 
Pfizer Srl | Amgen SpA
Daiichi Sankyo Italia SpA
Incyte Biosciences Italy Srl
Ipsen SpA Sanofi Genzyme
| Bayer SpA, Eisai Srl, Eli Lilly Italia SpA, Genomic Health Italia Srl |
| |
|
|
|
|