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Anno I - Numero 2 - 21 maggio 2020 |
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Comitato scientifico editoriale: Giordano Beretta, Saverio Cinieri, Massimo Di Maio, Antonio Russo |
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini - Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001 |
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Intervista a Stefano Vella, infettivologo e docente di Salute Globale all’Università Cattolica di Roma
“IL VACCINO ANTI-COVID SIA DISPONIBILE CON PRIORITÀ ANCHE PER I PAZIENTI ONCOLOGICI”
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Un virus “astuto”, che si trasmette anche attraverso persone infette asintomatiche. La strada verso il vaccino apre gli interrogativi sulle difficoltà di produzione e distribuzione a miliardi di persone in tutto il pianeta. Ma ai pazienti oncologici deve essere riservata una via preferenziale per accedere subito a questo fondamentale strumento di prevenzione, quando sarà disponibile. Stefano Vella, infettivologo e docente di Salute Globale all’Università Cattolica di Roma, spiega come la ricerca dei nuovi trattamenti contro il Covid-19 passi anche attraverso la medicina di precisione. Senza tralasciare la medicina del territorio e il follow up grazie alla telemedicina.
Professor Vella, il Covid-19 è un virus “nuovo” e i ricercatori lo stanno studiando solo da poco tempo. Quali sono gli aspetti più importanti scoperti in questi mesi sull’aggressività del coronavirus?
Covid-19 è un virus ad altissima trasmissibilità, caratteristica comune a tutti gli agenti patogeni respiratori. La maggior parte delle infezioni da Covid-19 avviene a ridosso del periodo sintomatico, però, anche prima degli eventuali sintomi, la trasmissibilità è elevata. Oggi sappiamo che in circa l’80% dei casi la malattia è asintomatica o con un decorso lieve-moderato. Ma il 15-20% dei pazienti può presentare una grave sindrome respiratoria, talvolta con necessità di ricovero in terapia intensiva. In questi casi, il virus causa una reazione eccessiva del sistema immunitario, che intasa i polmoni, anche perché il COVID19 è responsabile di una sindrome coagulativa importante. Nel periodo iniziale dell’emergenza, il rischio rappresentato dalla fase asintomatica è stato sicuramente sottovalutato. I virus più “astuti”, come l’HIV e il Covid-19, presentano una grande capacità di trasmissione proprio utilizzando l’assenza di segni di malattia. I test sierologici ci permetteranno di disporre di una fotografia dell’impatto epidemiologico del nuovo coronavirus. Va specificato che non conferiscono un patente di immunità, ma evidenziano la percentuale di cittadini contagiata. Vi sono ancora molti aspetti da studiare, ad esempio dobbiamo capire per quanto tempo le persone già contagiate siano protette dagli anticorpi. Vi è il rischio che l’immunità non sia persistente...continua a leggere
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XV GIORNATA DEL MALATO ONCOLOGICO COVID-19, RIDOTTE DEL 52% LE NUOVE DIAGNOSI DI CANCRO
Il Documento programmatico per affrontare la fase 2 promosso da FAVO (in rappresentanza di 500 associazioni di pazienti) e realizzato con oncologi (AIOM), radioterapisti (AIRO), chirurghi (SICO), psico-oncologi (SIPO) e infermieri (FNOPI)
I medici dichiarano impatti in termini di diagnosi e biopsie dimezzate del 52%, ritardi negli interventi chirurgici per il 64%, visite pazienti/settimana diminuite del 57% (Dati Sondaggio IQVIA). Bastano questi numeri per fotografare l’impatto della pandemia da coronavirus sulla cura del cancro in Italia. Nel 2019, in Italia, sono stati stimati 371mila nuovi casi di cancro. I pazienti e le società scientifiche chiedono interventi urgenti, perché i tumori non sono malattie meno gravi del COVID-19 e ulteriori ritardi nella programmazione dell’assistenza rischiano di compromettere le possibilità di sopravvivenza. Per questo, FAVO, AIOM, AIRO, SICO, SIPO e FNOPI (Europa Donna Italia e IncontraDonna hanno aderito in rappresentanza di numerose altre associazioni di volontariato) hanno stilato un Documento programmatico per affrontare la cosiddetta fase 2, che tocca diversi punti cruciali: potenziamento della telemedicina, delle cure territoriali e dell’assistenza domiciliare, incremento del numero di interventi chirurgici, aggiornamento del parco tecnologico nazionale degli apparecchi di radioterapia, riattivazione urgente di tutti i programmi di screening, eliminazione degli ostacoli burocratici per ottenere le tutele sociali ed effettiva realizzazione delle Reti oncologiche regionali, con investimenti importanti nella medicina di precisione. Il Documento è stato presentato lo scorso 14 maggio, in occasione della XV Giornata del malato oncologico...continua a leggere
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AMERICAN SOCIETY OF CLINICAL ONCOLOGY
ASCO: “IL NUOVO REGISTRO COVID-19 FOTOGRAFA L’IMPATTO DELLA PANDEMIA NEI PAZIENTI CON TUMORE”
La Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) ha lanciato l’ASCO Survey su COVID-19 nel Registro Oncologico ASCO per aiutare la comunità oncologica ad individuare i sintomi tipici e la gravità del Covid-19 nelle persone con cancro e a definire il suo impatto sulla possibilità di cura e sui risultati per i pazienti. Il Registro raccoglierà i dati di base e di follow up durante la pandemia di Covid-19 e nel 2021. “Poiché questa crisi sanitaria globale senza precedenti continua, ci rendiamo conto che una parte della popolazione, che comprende i pazienti oncologici, è maggiormente esposta agli effetti più pesanti del Covid-19,” ha spiegato il Presidente ASCO, Howard Burris... continua a leggere
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IL RAPPORTO ISTAT-ISS
DA FEBBRAIO A MARZO 13.710 MORTI PER COVID-19 IN ITALIA
Dal 20 febbraio al 31 marzo 2020 sono 13.710 i morti per Covid-19 in Italia. Il dato emerge dal Rapporto prodotto dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss). I dati di mortalità totale si riferiscono a 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). Si tratta della "prima volta - rileva il Rapporto - che l'Istat diffonde questa informazione riferita a un numero così consistente di comuni". Considerando il mese di marzo, si spiega nel Rapporto, si osserva a livello medio nazionale una crescita del 49,4% dei decessi per il complesso delle cause. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso Covid-19 riportato al Sistema di Sorveglianza integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020... continua a leggere
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LA RICERCA
STUDIO: CORONAVIRUS GIÀ DIFFUSO NEL MONDO A FINE 2019”
Sars-CoV-2 sarebbe presente in tutto il pianeta già dalla fine del 2019. È quanto emerge da uno studio del Genetics Institute dell’University College di Londra (Ucl) che ha condotto un’analisi genetica sui campioni di oltre 7.500 persone con infezione da Covid-19
Un’analisi genetica di campioni di oltre 7.500 persone infette da Covid-19 suggerisce che il nuovo coronavirus si è diffuso rapidamente in tutto il mondo alla fine dell’anno scorso e si sta adattando ai suoi ospiti umani. È quanto emerge da uno studio condotto da ricercatori del Genetics Institute dell’University College di Londra (Ucl), che ha rilevato quasi 200 mutazioni genetiche ricorrenti del nuovo coronavirus – SARS-CoV-2... continua a leggere
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Questa pubblicazione è resa possibile grazie alla sponsorizzazione non condizionante di Bristol-Myers Squibb Srl, Astellas Pharma SpA, Menarini Ricerche SpA, Pfizer Srl, Amgen SpA, Daiichi Sankyo Italia SpA, Incyte Biosciences Italy Srl, Ipsen SpA, Bayer SpA, Eisai Srl, Eli Lilly Italia SpA, Genomic Health Italia Srl |
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