Anno I – Numero 18 –  24 settembre 2020
Comitato scientifico editoriale: Giordano Beretta, Saverio Cinieri, Massimo Di Maio, Antonio Russo
Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001

Congresso virtuale della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO)

TUMORI: “UN MILIONE E 400MILA SCREENING IN MENO NEI PRIMI 5 MESI DEL 2020. RISCHIO DIAGNOSI PIÙ AVANZATE, SERVONO RISORSE PER LA TELEMEDICINA”

Giordano Beretta, Presidente AIOM: “I ritardi nei programmi di prevenzione secondaria possono determinare un aumento della mortalità nei prossimi anni. Necessari investimenti nella medicina del territorio e per strutturare le televisite”

Diventano misurabili gli effetti della pandemia sulla cura dei tumori nel nostro Paese. Nei primi 5 mesi del 2020, in Italia, sono stati eseguiti circa un milione e quattrocentomila esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ritardi che si traducono in una netta riduzione non solo delle nuove diagnosi di tumore della mammella (2.099 in meno) e del colon-retto (611 in meno), ma anche delle lesioni che possono essere una spia di quest’ultima neoplasia (quasi 4.000 adenomi del colon-retto non diagnosticati) o del cancro della cervice uterina (circa 1.670 lesioni CIN 2 o più gravi non diagnosticate). Queste neoplasie non sono scomparse, ma saranno individuate in fase più avanzata, con conseguenti minori probabilità di guarigione e necessità di maggiori risorse per le cure. Per questo, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) chiede alle Istituzioni di destinare più fondi per la lotta contro il cancro, non solo per le terapie ma anche per potenziare la telemedicina e per creare percorsi definiti di collaborazione con la medicina del territorio. L’impatto del Covid-19 sull’oncologia e l’individuazione di nuovi strumenti per far fronte alle conseguenze del virus sono stati fra i temi centrali del Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), che si è svolto dal 19 al 21 settembre in forma virtuale. “Le nuove armi come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare hanno cambiato la storia naturale di molte neoplasie e oggi in Italia il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi – ha spiegato Giordano Beretta, Presidente AIOM e Responsabile dell’Oncologia Medica all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo -. La pandemia però sta modificando gli scenari. Le incertezze riguardano in particolare la prevenzione secondaria, cioè gli screening. Le neoplasie, non rilevate in questo periodo, verranno comunque alla luce prima o poi, ma in stadi più avanzati e con prognosi peggiori. In base a stime del National Cancer Institute (NCI), negli Stati Uniti, nei prossimi 10 anni, vi saranno circa 10.000 morti in più per tumore del seno e del colon-retto, proprio a causa dell’effetto del Covid-19 sugli screening e sul trattamento. Si tratta di numeri che, in termini relativi, possono sembrare piccoli, riferendosi all’1% del totale dei decessi per queste due neoplasie negli USA, ma in termini assoluti sono tutt’altro che trascurabili, perché parliamo di 10.000 decessi in più per grandi malattie, che in questi anni hanno beneficiato dell’effetto positivo dello screening sulla mortalità”. Nel Regno Unito, inoltre, è stato stimato che il ritardo diagnostico causato dalla interruzione e dal rallentamento dei servizi sanitari possa essere la causa di aumento della mortalità (rispetto al periodo pre Covid-19) nei prossimi 5 anni fino al 16,6% per i tumori del colon-retto e al 9,6% per la mammella. ....continua a leggere



LE REGIONI  COVID, EMILIA-ROMAGNA: COSÌ GARANTIAMO CONTINUITÀ ASSISTENZIALE E SUPPORTO AI PAZIENTI

di Gabriele Luppi, Coordinatore AIOM Emilia-Romagna e Responsabile SSD DH Oncologico, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena
 

La pandemia COVID 19 ha colpito in maniera significativa la Regione Emilia-Romagna, nei primi tempi in maniera disomogenea, con più alta incidenza nella provincia di Piacenza, molto vicina al focolaio iniziale di Codogno. Al 15 settembre si sono contati 33.356 nuovi casi e 4.470 decessi. Dal 24 febbraio la preoccupazione maggiore anche delle strutture di oncologia è stata quella di tutelare i pazienti e gli operatori sanitari. Misure protettive tuttora in atto, quali uso di mascherina, igiene delle mani, distanziamento, triage telefonico e all’accesso delle strutture, hanno sicuramente contribuito a ridurre l’incidenza tra i pazienti oncologici afferenti alle nostre strutture. I primi dati confusi, provenienti dalla Cina, sulla mortalità dei pazienti oncologici con COVID fino a 5 volte superiore, hanno sicuramente condizionato la gestione dei nostri pazienti COVID-positivi, anche indipendentemente dallo stadio della malattia tumorale…. continua a leggere

Per vedere l’intervista vai su AIOM Tv



CONGRESSO ESMOIL PARLAMENTO EUROPEOIL MINISTRO DELLA SALUTE

“DAL TUMORE DELL’ESOFAGO AL CARCINOMA RENALE, L’IMMUNO-ONCOLOGIA PUÒ CAMBIARE LO STANDARD DI CURA”

Grande rilievo all’immuno-oncologia al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), che si è svolto dal 19 al 21 settembre in forma virtuale. In particolare, i dati relativi al tumore gastrico e dell’esofago sono stati significativi. Nello studio di fase 3 CheckMate -649, il trattamento di prima linea con nivolumab in associazione con chemioterapia ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente importante della sopravvivenza globale (OS) e della sopravvivenza libera da progressione (PFS) nei pazienti con tumore gastrico metastatico o avanzato non resecabile, tumore della giunzione gastroesofagea o adenocarcinoma esofageo, rispetto al trattamento con la sola chemioterapia. I benefici di OS e PFS sono stati osservati nei pazienti con espressione PD-L1 con un punteggio positivo combinato (CPS) ≥ 5, raggiungendo entrambi gli endpoint primari dello studio. La sopravvivenza globale statisticamente significativa mostrata da nivolumab associato a chemioterapia è stata anche rilevata nei pazienti con espressione PD-L1 con CPS ≥ 1 e in tutta la popolazione randomizzata…continua a leggere

“UE SIA AUTOSUFFICIENTE SU FARMACI ANTI-COVID”

L’Unione europea deve ridurre la dipendenza dall’estero per i medicinali. A chiederlo è il Parlamento europeo, con una risoluzione che affronta le cause delle recenti penurie di medicinali. Nei primi mesi della pandemia di Covid-19, diversi Paesi dell’Unione si sono trovati a corto di un farmaco basilare come il paracetamolo. La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dovuto chiamare personalmente il premier indiano Narendra Modi per convincerlo a sbloccare le esportazioni della molecola. La risoluzione non legislativa è stata adottata in Plenaria con 663 voti favorevoli, 23 contrari e 10 astensioni. Il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a un nuovo programma sanitario europeo (Eu4Health) e chiede di utilizzare la prossima strategia farmaceutica per garantire che i farmaci sicuri in Europa siano resi disponibili, accessibili e a prezzi ragionevoli e di valutare in che modo si possa ripristinare la produzione farmaceutica in Europa.La priorità, per il Parlamento, deve essere data all’incremento della produzione interna di farmaci essenziali e strategici, poiché oggi il 40% dei medicinali finiti, venduti nell’Unione, proviene da  ..continua a leggere

SPERANZA: “IL VACCINO ANDRÀ PRIMA AI MEDICI E ALLE PERSONE FRAGILI”

“Ho detto che ci vorranno sei mesi per vedere la luce, ma questo non vuol dire azzerare il virus: all’inizio ci saranno poche dosi di vaccino e la scelta per l’Italia è che i primi ad essere vaccinati saranno medici e operatori sanitari e poi i fragili e gli anziani”. Lo ha detto il Ministro della Salute Roberto Speranza a “Frontiere-Festival di Salute”. “Ci sono due partite: il vaccino e le cure ed anche per queste l’Italia è dentro la sfida. Al Toscana Life Science – ha sottolineato – si sta lavorando a promettenti anticorpi monoclonali, ma saranno necessarie tutte le verifiche. Sui farmaci e vaccini saremo rigorosissimi”. ..continua a leggere

IL DIRETTORE DEL NIAID

FAUCI: “L’ITALIA USI LA MASSIMA PRUDENZA SUL COVID”
L’Italia, in questo momento di contrasto al nuovo coronavirus, “deve usare la massima prudenza”, anche considerando la ripresa dei casi di infezione in altri Paesi europei. Il monito arriva dall’immunologo americano Anthony Fauci che, pur mostrandosi “cautamente ottimista” sul fatto che un vaccino anti Covid si potrà avere entro il 2020, sottolinea come l’auspicio sia quello di poter recuperare una “certa forma di normalità per il Natale del 2021″….continua a leggere

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