|  | | | Anno I – Numero 14 – 27 agosto 2020 |
| | | Comitato scientifico editoriale: Giordano Beretta, Saverio Cinieri, Massimo Di Maio, Antonio Russo | Editore: Intermedia – Direttore Responsabile: Mauro Boldrini – Reg. Trib. di Brescia n.35/2001 del 2/7/2001 |
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| Pubblicato su Cancer Discovery di settembre un nuovo articolo di Bailey et al “DALLA PANDEMIA UNA LEZIONE PER RILANCIARE LA RICERCA CLINICA”
Giordano Beretta, Presidente AIOM: “Bisogna recuperare quanto di positivo è nato da un’esperienza così devastante. Le priorità devono essere meno burocrazia per l’avvio di nuovi studi, maggiore utilizzo di supporti informatici e creare un sistema di rete per una valutazione globale dei pazienti”.
| “A livello globale, nei primi sei mesi del 2020 si sono registrati 500.000 decessi da COVID-19 e più di 4.5 milioni di decessi da malattie oncologiche. La pandemia ha implementato l’innovazione e fornito un nuovo impulso allo sviluppo degli studi clinici, cosa che non è avvenuta per gli studi sul cancro. La ricerca oncologica è stata interrotta, eppure gli approcci innovativi di adattamento alla collaborazione in ambiente restrittivo, e i tempi delle pubblicazioni si sono sensibilmente ridotti durante la pandemia. Tuttavia è essenziale che venga assicurata la qualità mentre si agevola la velocità. Bisogna capitalizzare l’esperienza acquisita in questo periodo per accelerare il progresso della ricerca clinica oncologica. Tutto ciò deve avvenire unicamente a beneficio del paziente”. Sono queste le conclusioni riportate dall’articolo Cancer Research: The Lessons to Learn from COVID-19 sul numero di settembre 2020 di Cancer Discovery (rivista ufficiale dell’AACR). Secondo i ricercatori britannici gli studi clinici sono un aspetto dell’assistenza oncologica che ha subito una significativa interruzione durante la pandemia. Le analisi Medidata su 4.667 studi e 186.807 siti di studio indicano che si è verificato globalmente un decremento del 74% del numero dei pazienti arruolati negli studi clinici in maggio 2020, paragonato allo stesso periodo dell’anno precedente. Analogamente sono state registrate riduzioni anche ad aprile (79%) e marzo (65%). “La pandemia COVID nel corso del 2020 si è sviluppata rapidamente con oltre 23 milioni di soggetti nel mondo risultati, alla data odierna, positivi al virus e oltre 803.000 morti – sottolinea Giordano Beretta, presidente nazionale Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) -. In Italia i positivi sono stati oltre 258.000 con più di 35.000 decessi, e tali numeri sono ancora soggetti ad incremento. L’impatto maggiore nel nostro paese ed in tutta Europa si è verificato dalla fine di febbraio 2020 alla metà di maggio 2020, ed un graduale nuovo incremento di positività di sta evidenziando in questo mese di agosto, facendo temere una seconda ondata. Una situazione di tale entità ha comportato la necessità di modificare gli approcci dei sistemi sanitari per contenere l’epidemia e gestire la imponente mole di pazienti che afferiva alle strutture ospedaliere ed alle terapie intensive. Si è reso quindi necessario cambiare anche i comportamenti della popolazione limitando gli spostamenti, fino a veri e propri blocchi, e la possibilità di contatti interpersonali. Dal punto di vista delle attività oncologiche queste misure, ed in particolare la saturazione delle strutture ospedaliere, hanno comportato la riduzione del numero di accessi dei pazienti per le terapie, di cui sono sempre state garantite pressoché in tutte le strutture quelle indifferibili e modulate le altre sulla base del rapporto rischio/beneficio, come suggerito anche da documenti AIOM stilati nelle prime settimane dell’epidemia, ed i controlli, spesso trasformati in valutazioni telefoniche o, dove disponibili, di telemedicina. Si è anche verificata la sospensione di alcune attività diagnostiche e di prevenzione oncologica, sospese per diversi mesi tutte le procedure di screening, e la drastica riduzione degli interventi chirurgici, con molte delle sale operatorie trasformate in terapie intensive e la quasi totalità degli anestesisti impiegati in attività di terapia intensiva”....continua a leggere
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LE REGIONI CALABRIA: “LA PANDEMIA HA ACCENTUATO LA SCARSA INTEGRAZIONE TRA OSPEDALE E TERRITORIO”
di Giancarlo Di Pinto (Coordinatore Regionale AIOM/Calabria) | | L’esplosione della pandemia da coronavirus in Calabria, così come nel resto d’Italia, ha colto tutti di sorpresa visto che pochi sono i precedenti di questa portata. Questo ha inevitabilmente portato a cambiamenti in corso d’opera nell’affrontare la situazione sino a quando il meccanismo non è stato perfezionato. In Calabria la pandemia è stata affrontata grazie all’impegno di tutti ed in primis del personale sanitario che in prima persona ha dovuto affrontare una situazione del tutto nuova senza riferimenti scientifici certi. Pertanto, in una prima fase, la pandemia è stata affrontata scontando una carenza dei DPI. Tuttavia la Calabria, così come altre regioni meridionali, ha avuto fortunatamente un numero di casi di molto inferiori rispetto alle regioni del Nord. Inoltre l’arrivo della pandemia con qualche settimana di ritardo rispetto al Nord ha consentito alle istituzioni regionali di adeguarsi alle nuove e mutate esigenze sanitarie. Alla data del 22.08.2020 in Calabria si contano 1.398 casi con 97 decessi riferibili all’infezione da Covid 19. La pandemia da Coronavirus ha comportato la necessità anche in Calabria, ovviamente, di una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria ai malati oncologici. Pertanto, in assenza di linee guida in materia preesistenti, le raccomandazioni AIOM hanno costituito la base per riorganizzare l’assistenza sanitaria ai malati oncologici. Inoltre particolare importanza è stata data ai malati oncologici da parte delle istituzioni regionali visto che anche un oncologo (il dott. G. Filippelli) è stato inserito nella task force regionale…. continua a leggere
Per vedere l’intervista vai su AIOM Tv
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SONDAGGIO | OMS | ISS | GLI INFERMIERI ONCOLOGICI MAPPANO LA SITUAZIONE DEI PAZIENTI CON IL CANCRO IN AUTO-ISOLAMENTO
Nella lettera all’editore pubblicata sul numero di agosto 2020 dell’European Journal of Cancer, un gruppo di infermieri oncologici ha diffuso i dati di un’analisi ad interim svolta attraverso un sondaggio. La ricerca è stata condotta tra marzo e maggio 2020 dall’Associazione Italiana Infermieri di Area Oncologia (AIIAO). L’obiettivo è stato rilevare la situazione dei pazienti con il cancro in auto-isolamento a casa nel contesto della pandemia COVID-19. Sono stati riportati i dati di 195 pazienti che hanno completato interamente il sondaggio. La maggior parte dei partecipanti erano donne (75.9%), con un’età media di 50.3 anni (range 25-78) e un alto livello di educazione (66,34%). …continua a leggere
| “PANDEMIA SPINTA DAI CONTAGI TRA GLI UNDER 40”
“La pandemia di Covid-19 nel mondo è entrata in una nuova fase, in cui è spinta da contagi nei giovani sotto i 40 anni e con un maggior rischio per le fasce più vulnerabili”. E’ quanto affermato da Takeshi Kasai, direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in una conferenza stampa che si è svolta nei giorni scorsi. “L’epidemia sta cambiando – ha affermato Kasai – e le persone di 20, 30, 40 anni stanno sempre di più pilotando la diffusione. Molti non sanno di essere infetti e ciò aumenta il rischio di contagio dei più vulnerabili”. ..continua a leggere
| “IL 63% DEI NUOVI CASI DI COVID INDIVIDUATO CON IL CONTACT TRACING”
Il 63,8% dei nuovi casi di Covid-19, diagnosticati tra il 3 e il 16 agosto, è stato trovato grazie alla intensa attività di indagine con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti oltre che di screening. Il dato è contenuto nell’ultimo bollettino settimanale sull’evoluzione dell’epidemia pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Nel dettaglio nel periodo considerato il 31,5% nell’ambito di attività di contact tracing mentre il 32,3% dei nuovi casi è stato identificato tramite attività di screening. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (31,2%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%). L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui soli casi sintomatici e riferito al periodo 30 luglio – 12 agosto 2020, è pari a 0,83. …continua a leggere
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