TUMORI, A SAVONA SI AFFRONTA IL PROBLEMA ‘FATIGUE’
A Savona, per garantire la migliore assistenza al malato, anche anziano, gli oncologi hanno cercato di migliorare il rapporto con i medici di famiglia, che affiancano lo specialista nella gestione del paziente sotto l’aspetto clinico e psicologico. Proprio per preparare il medico di medicina generale a svolgere al meglio questo compito di collegamento l’Associazione Italiana Medici Oncologi (Aiom) e l’Associazione Italiana di Medicina Generale (Simg) hanno organizzato in 50 città italiane corsi di formazione sul tema della fatigue.
L’appuntamento, il secondo nella provincia di Savona, si terrà ad Alassio (SV) domani, martedì 8 giugno presso AlassioSalute, in via della Chiusetta 14, a partire dalle ore 20. Per prenotarsi chiamare 0182-648631. Oltre al prof. Folco, in cattedra anche il dr. Francesco Bogliolo, medico di famiglia della Simg.
“Nel nostro ospedale – precisa il dottor Folco – lavorano con me altri due oncologi. Tutti e tre comunichiamo quotidianamente con i diversi medici di famiglia via telefono, via fax, e posta elettronica, condividendo i vari aspetti terapeutici, chiarendo dubbi, fornendo risposte. Una garanzia di efficienza a servizio del paziente”. Ma per offrire l’approccio più corretto alle diverse esigenze del paziente è necessario preparare adeguatamente il medico di famiglia.
“Questa iniziativa – afferma il dr. Bogliolo – è per noi molto importante perché tratta un aspetto della malattia oncologica relativamente nuovo e poco conosciuto, difficile da gestire perché non si è in grado di definirla sempre con chiarezza. L’obiettivo del corso è infatti quello di presentare ai Medici di Medicina Generale questo problema come un fenomeno multidimensionale che riduce i livelli di energia, le capacità mentali e lo stato psicologico dei pazienti oncologici, facendo acquisire le conoscenze necessarie per riconoscerlo e per far sì che non venga trascurato nell’ambito dei piani di trattamento. Questo aspetto del percorso assistenziale, più ancora che per altri settori della medicina, comporta infatti lo sviluppo di una sensibilità dei medici anche verso le manifestazioni non strettamente cliniche delle malattie facendo crescere la voglia di dedicare del tempo ad approfondire tematiche impegnative, sia sul piano scientifico, sia su quello relazionale nel rapporto medico-paziente”.