PSORIASI: A LUCCA E PROVINCIA PIU’ DI TREMILA CASI. ATTIVATO UN NUMERO VERDE CONTRO I PREGIUDIZI
“La psoriasi – spiega la dott.sa Martini – si manifesta in diverse forme, volgare, guttata, ungueale, eritrodermica e pustolosa e viene identificata prima di tutto dalle lesioni eritemato-squamose che si presentano con un andamento cronico recidivante”. La diagnosi di psoriasi è quindi solitamente clinica. Esistono poi casi, piuttosto rari, in cui per porre una corretta diagnosi è necessaria l’esame una biopsia. Circa il 50% dei pazienti è affetta da psoriasi lieve che può essere curata con terapie locali, cortisonici e con i derivati della vitamina A e D. Nei casi di psoriasi estesa si può ricorrere alla fototerapia: si tratta di ripetute esposizioni a particolari raggi ultravioletti emessi da apparecchi professionali (da non confondere con le lampade abbronzanti). Quando i trattamenti standard, compresi farmaci sistemici come la ciclosporina o il metotrexate non funzionano o sono controindicati, il dermatologo può decidere di ricorrere ai farmaci biologici. “Questa categoria di prodotti terapeutici sono stati studiati specificatamente per questa malattia e costituiscono la nuova frontiera della medicina contro la psoriasi – commenta la dott.sa Martini – al momento negli USA ne sono stati registrati quattro (Infliximab, Efalizumab, Etanercept, Alefacept) mentre in Italia sono attualmente disponibili solo l’infliximab e l’etanercept. “Si tratta di terapie molto costose e attualmente non rimborsabili dal servizio sanitario nazionale. Fortunatamente, grazie alla collaborazione delle aziende produttrici di questi farmaci è stato possibile trattare i casi più gravi. “Ad oggi – conclude la Martini – i pazienti trattati da noi con questi farmaci per gravi forme di psoriasi cutanea sono 20 ma si spera che i risultati ottenuti giustifichino in futuro un più ampio utilizzo”.
Al di là delle novità terapeutiche il paziente psoriasico necessita di strutture dedicate. Nel nostro Ospedale abbiamo un ambulatorio per la psoriasi attivo da oltre venti anni cui si può accedere direttamente con la richiesta del medico di medicina generale.
Per curare il paziente con psoriasi è però necessaria una buona dose di flessibilità. A Lucca, per facilitare l’accesso dei malati ai trattamenti, l’attività di fototerapia si svolge in modo continuativo dalle 7. 30 alle 19 e i pazienti hanno a disposizione un referente da contattare in caso di bisogno. Si tratta di accorgimenti che alimentano la fiducia del malato nella struttura e nei medici. A dimostrarlo i numeri: “Nel nostro centro – conclude infatti la Martini – la quasi totalità dei pazienti aderisce correttamente alle terapie con percentuali di abbandono minori dell’1%”.
È necessario ricordare che i pazienti con psoriasi devono essere seguiti per tutta la vita. L’obiettivo è quello di creare ambienti specializzati in un clima di fiducia e collaborazione tra medici e pazienti. Questo è per noi un obiettivo prioritario. Giuliano D’Ambrosio