giovedì, 30 marzo 2023
Medinews
22 Giugno 2005

PREMIO “LE ANFORE” A MASSIMO MILONE E DANIELA MINERVA

Napoli – La qualità e centralità del servizio pubblico radio-televisivo e la coscienza critica del giornalismo scientifico italiano: sono queste le motivazioni dell’assegnazione a Massimo Milone della Rai Campania e Daniela Minerva dell’Espresso del Premio giornalistico “Le Anfore”. Il riconoscimento viene assegnato ogni anno a giornalisti che si sono particolarmente distinti per l’impegno e la qualità dei servizi offerti. La cerimonia si terrà a Napoli venerdì 24 alle 19,30 a Rocca Matilda in via Posillipo 222. Il premio è parte del programma del convegno Update on Cardiovascular Desease, che si tiene il 23 e 24 giugno alla Città della Scienza. Si tratta di uno dei più importanti appuntamenti sulle malattie cardiovascolari a livello europeo, che riunisce ogni anno più di 500 esperti italiani e internazionali.

Chi si dedica al giornalismo offre un servizio alla comunità, soprattutto quando si parla di medicina e salute. Il premio Le Anfore ne vuole riconoscere il contributo, in particolare di chi svolge il proprio incarico di diffusori di conoscenza con coscienza, garantendo qualità e affidabilità. Daniela Minerva e Massimo Milone lavorano così. Per il caporedattore della Rai di Napoli e presidente dell’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi), l’informazione ha sempre rappresentato un bene pubblico cioè di tutti e da cui dipende l’equilibrio democratico del Paese. Per questo Milone ha sempre puntato alla qualità dei servizi radio-televisivi e alla centralità del servizio pubblico. Con lo stesso impegno il presidente dell’Ucsi è da anni a fianco di Federazione e Ordine dei giornalisti, in piena sintonia con il progetto culturale della Chiesa italiana ed il magistero del Papa: diffondere la valenza etico-civile della professione, facendo sì che i giornalisti cristiani rappresentino una sorta di coscienza critica per recuperare una vera cultura dell’informazione.
Daniela Minerva, caporedattore dell’Espresso, è una delle più note e prestigiose firme del giornalismo scientifico italiano. Coscienza critica non solo per i colleghi ma per gli stessi scienziati, fa anticonformisticamente valere le ragioni del buon senso anche quando, come nel caso Di Bella, molti si accontentano di “quello che passa il convento”. La curiosità, unita all’intelligenza, è invece la prima regola per un giornalista, specie quando bisogna approfondire: Daniela Minerva non si accontenta, ed è tra i pochi cronisti che vanno veramente a fondo nelle vicende scientifiche, guidata da uno scetticismo della ragione che le permette di evitare le trappole e fornirci una cronaca reale degli avvenimenti. E così che si fa e si insegna a fare divulgazione scientifica.
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