PREMIO “LE ANFORE” A MASSIMO MILONE E DANIELA MINERVA
Chi si dedica al giornalismo offre un servizio alla comunità, soprattutto quando si parla di medicina e salute. Il premio Le Anfore ne vuole riconoscere il contributo, in particolare di chi svolge il proprio incarico di diffusori di conoscenza con coscienza, garantendo qualità e affidabilità. Daniela Minerva e Massimo Milone lavorano così. Per il caporedattore della Rai di Napoli e presidente dell’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi), l’informazione ha sempre rappresentato un bene pubblico cioè di tutti e da cui dipende l’equilibrio democratico del Paese. Per questo Milone ha sempre puntato alla qualità dei servizi radio-televisivi e alla centralità del servizio pubblico. Con lo stesso impegno il presidente dell’Ucsi è da anni a fianco di Federazione e Ordine dei giornalisti, in piena sintonia con il progetto culturale della Chiesa italiana ed il magistero del Papa: diffondere la valenza etico-civile della professione, facendo sì che i giornalisti cristiani rappresentino una sorta di coscienza critica per recuperare una vera cultura dell’informazione.
Daniela Minerva, caporedattore dell’Espresso, è una delle più note e prestigiose firme del giornalismo scientifico italiano. Coscienza critica non solo per i colleghi ma per gli stessi scienziati, fa anticonformisticamente valere le ragioni del buon senso anche quando, come nel caso Di Bella, molti si accontentano di “quello che passa il convento”. La curiosità, unita all’intelligenza, è invece la prima regola per un giornalista, specie quando bisogna approfondire: Daniela Minerva non si accontenta, ed è tra i pochi cronisti che vanno veramente a fondo nelle vicende scientifiche, guidata da uno scetticismo della ragione che le permette di evitare le trappole e fornirci una cronaca reale degli avvenimenti. E così che si fa e si insegna a fare divulgazione scientifica.