NUOVE SPERANZE CONTRO EMORRAGIA CEREBRALE ACUTA
Lo studio pubblicato New England Journal of Medicine (NEJM), ha coinvolto 399 pazienti che sottoposti ad una somministrazione precoce rFVIIa , hanno evidenziato una riduzione dell’ematoma e un miglioramento dello stato clinico del paziente.
”Ritenevo che se fossimo riusciti a ridurre il versamento di sangue, avremmo potuto migliorare di poco la vita dei pazienti – spiega Stephan Mayer, presidente del Comitato Direttivo e professore associato del dipartimento di neurologia e neurochirurgia del Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York – ma ciò che abbiamo scoperto è stato molto di più: abbiamo limitato il sanguinamento e abbiamo ridotto significativamente gli esiti infausti”.
La ricerca ha evidenziato una riduzione statisticamente significativa della crescita dell’ematoma: mentre questa si e’ verificata ‘solo’ nel 29%, nei pazienti trattati con dosi diverse e progressive di rFVIIa e’ stata registrata una riduzione relativa del 45%, 52% e 62%. Inoltre, il 69% dei pazienti trattati con placebo e’ deceduto o risultava colpito da gravi disabilita’ a 90 giorni dalla somministrazione, rispetto al 55%, 49% e 54% dei pazienti trattati con rFVIIa.
Nel complesso, i risultati dello studio indicano che la somministrazione precoce di rFVIIa a pazienti con ICH può limitare la diffusione dell’ematoma, ridurre la mortalità e migliorare gli esiti neurologici e clinici senza aumentare significativamente il rischio di complicanze tromboemboliche fatali o disabilitanti.
Giuliano D’Ambrosio