“NO A OPERE PUBBLICHE FARAONICHE, PIU’ SOLDI PER I FARMACI”
Su questi temi l’AIOM ha aperto un tavolo di confronto con l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) per “l’ottenimento di una corsia preferenziale, per rendere disponibili subito anche in Italia i farmaci innovativi”. “Di solito – ha ricordato il presidente degli oncologi – passano anni dal momento in cui si ha l’evidenza dell’efficacia di un farmaco alla possibilità per i pazienti di utilizzarlo. Noi oncologi rivendichiamo invece il diritto a utilizzare una terapia nel momento che viene documentata la sua efficacia. Con AIFA discuteremo quindi dell’uso off label (compassionevole). Un uso peraltro già consentito, ma che comporta difficoltà di spesa e di ordine medico legale. In ragione di ciò intendiamo fotografare la situazione italiana con uno studio specifico”.
“Per quanto riguarda i costi – ha concluso Labianca – è nostra intenzione, con l’Agenzia del Farmaco, intervenire sui meccanismi tecnici della rimborsabilità. Oggi questi farmaci gravano sui reparti di oncologia. Per avere una dimensione del problema è sufficiente pensare che negli ultimi cinque-sei anni il prezzo della terapia contro il tumore del colon è aumentato negli Stati Uniti da 60 a 30.000 dollari: un incremento assolutamente sovrapponibile sia alla realtà europea che italiana. Di conseguenza gli oncologi sono in grossa difficoltà di fronte alle loro amministrazioni, che operano in una logica di risparmio. Il risultato è una situazione poco sostenibile per i medici ma soprattutto per i pazienti, spesso costretti a cercare un centro ‘ricco’ in grado di garantire le cure più avanzate. Per ora è solo un’idea, ma tra le ipotesi che si stanno affacciando c’è anche quella di istituire un fondo speciale per i nuovi farmaci, distinto dai costi complessivi dell’attività clinica”.