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Medinews
4 Giugno 2009

MALATTIE CRONICHE, LOMBARDIA ALL’AVANGUARDIA IN ITALIA. “NUOVI STRUMENTI PER GESTIRE AL MEGLIO I PAZIENTI”

Desenzano del Garda (BS), 3 aprile 2009 – Presentato il progetto RRO su 14 patologie che complessivamente coprono il 90% della spesa sanitaria nazionale. Coinvolti 250 medici di famiglia. Consistenti i vantaggi economici

Migliorare la qualità di vita del paziente colpito da malattia cronica e favorire un consistente risparmio al sistema sanitario nazionale e regionale. È l’obiettivo del progetto “Rete di rilevazione del Rischio cardiovascolare e Outcome clinici (RRO)”, presentato al 10° Congresso Regionale SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) Lombardia (e 4° Congresso Nazionale SIMG Area Metabolica), a cui partecipano circa 250 medici di famiglia, in corso fino a domani a Desenzano del Garda (Bs). “Il progetto che abbiamo realizzato in Lombardia – spiega Aurelio Sessa, presidente del Congresso – può diventare un modello di riferimento a livello nazionale ed ha l’obiettivo di monitorare la qualità dell’assistenza delle malattie croniche. L’iniziativa, a cui partecipano 250 medici di medicina generale della Lombardia, avviata inizialmente come progetto di prevenzione cardiovascolare, è stata estesa a dodici patologie croniche (asma, BPCO, tumori, depressione, diabete, ipertensione, ipotiroidismo, lombalgia, malattia coronarica, malattia del reflusso gastroesofageo, scompenso cardiaco e ulcera peptica), che complessivamente assorbono il 90% del lavoro quotidiano del medico di medicina generale”. “Ad esempio, per garantire la gestione ottimale del paziente diabetico – afferma Gerardo Medea, responsabile nazionale dell’Area metabolica della SIMG – non è sufficiente sapere quante persone sono colpite dalla malattia in una certa zona, ma anche se seguono correttamente la terapia ipoglicemizzante e un regolare programma di follow-up, e soprattutto se ogni paziente raggiunge gli obiettivi terapeutici fissati. Il nostro sistema non solo è l’unico a permettere questo tipo di valutazioni, ma soprattutto nella gestione dei pazienti diabetici ha dimostrato di migliorare i risultati di salute e di ridurre i costi attraverso un abbattimento dei ricoveri ospedalieri. I nostri dati associati a quelli forniti dall’ASL attraverso la Banca dati assistiti forniscono una fotografia precisa e approfondita del percorso di cura dei pazienti cronici”. “Dalla Lombardia – spiega Claudio Cricelli, presidente SIMG – è partito un progetto unico, che dimostra che i medici di famiglia italiani sono sempre più coinvolti in ogni strategia diretta ad affrontare il problema della crescita della cronicità di molte malattie, prime fra tutte quelle tumorali, metaboliche e cardiovascolari, aumento che fa lievitare la spesa per cure e riabilitazione”.

“Ai medici di medicina generale – continua Medea – viene sempre più riconosciuto ed attribuito il compito di governare i processi assistenziali e di svolgere la professione secondo regole di appropriatezza ed efficacia (e quindi di buona pratica clinica) e con un efficiente impiego delle risorse. Per raggiungere questi obiettivi, l’audit e il ‘confronto tra pari’ sono metodi universalmente riconosciuti efficaci, poiché sono in grado d’innescare il ‘circolo virtuoso’ del miglioramento e di stimolare i professionisti verso l’aggiornamento continuo delle conoscenze. Significativa, per assicurare la migliore assistenza al paziente diabetico, l’esperienza della rete UNIRE, promossa dalla sezione SIMG della provincia di Brescia e sostenuta dalla ASL di Brescia. La rete UNIRE, cui partecipano circa 300 medici di famiglia, rappresenta il tentativo concreto di costruire una comunità di medici di medicina generale che condividono la medesima esperienza professionale orientata all’audit, alla ricerca e al governo clinico, avendo come punto di riferimento indicatori e standard di qualità”. La Lombardia è la Regione che finora ha ospitato il maggior numero di congressi regionali SIMG ed è la prima volta che un incontro regionale include anche un congresso di area, quella metabolica. “Tra i temi principali che verranno affrontati nella ‘due giorni’di Desenzano del Garda – conclude Sessa -, ricordiamo la gestione del paziente diabetico di tipo 2 in medicina generale (metodi, strumenti e terapia ipoglicemizzante), il diabete mellito e i suoi scomodi ‘compagni di viaggio’ (gestione trattamento delle complicanze e del danno d’organo) e i metodi e gli strumenti di clinical governante in medicina generale. A chiudere è prevista anche una tavola rotonda sulla nuova convenzione, un’occasione di confronto e dibatto tra società scientifiche, sindacato e rappresentanti delle Istituzioni”.
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