Il prof. Agabiti Rosei: “Indaghiamo le basi genetiche delle malattie cardiovascolari causate dall’ipertensione arteriosa. Importanti le ricadute anche nella pratica clinica”
Brescia, 10 gennaio 2007 – Anche Brescia è tra i centri di eccellenza coinvolti in “InGenious HyperCare”, la prima ricerca europea che ha la finalità di indagare le basi genetiche delle malattie cardiovascolari dovute ad ipertensione. Solo pochi gruppi italiani, tra cui quelli di Milano, Roma, Padova e, appunto, il “Centro per la prevenzione e la cura dell’ipertensione arteriosa e dei fattori di rischio cardiovascolare” dell’Università degli Studi di Brescia diretto dal prof. Enrico Agabiti Rosei, sono inseriti in questa importante rete scientifica europea. Al timone della ricerca è proprio l’Italia con l’Istituto Auxologico di Milano diretto dal prof. Alberto Zanchetti, che, per quattro anni, coordinerà il network europeo formato da centinaia di scienziati di varie nazionalità. “InGenious HyperCare”, che si avvale di un finanziamento dell’Unione Europea pari a 10 milioni di euro, analizzerà circa 20.000 pazienti di cui verrà considerata la “storia” clinica personale e familiare. “Il nostro scopo – spiega il prof. Agabiti Rosei – è di unire le forze di molti Paesi europei per cercare di approfondire le basi genetiche dell’ipertensione e delle malattie ad essa legate. La cooperazione tra i centri coinvolti consentirà di raccogliere una grande quantità di dati da utilizzare nella ricerca e nell’applicazione clinica. Favorirà inoltre uno scambio di esperienze ad altissimo livello, del quale potranno beneficiare i giovani ricercatori formatisi nella nostra Università e presso gli Spedali Civili”. Un notevole successo, quindi, per la Medicina e l’Università Bresciana, tanto più apprezzabile se si considerano la limitata disponibilità di risorse economiche per la ricerca scientifica nel nostro Paese.Lo studio analizzerà le possibili cause genetiche responsabili dello sviluppo della ipertensione arteriosa ed anche i particolari geni che provocano le malattie ad essa correlate, quali l’ictus cerebrale, l’insufficienza renale e lo scompenso cardiaco. Verranno così acquisite le informazioni necessarie per realizzare un’unica banca dati europea, che permetterà di identificare i soggetti che rischiano di sviluppare l’ipertensione e di prevenirne le complicanze. L’OMS ha evidenziato che le malattie legate all’ipertensione nei prossimi 50 anni saranno le principali cause di morte e invalidità nei paesi industrializzati, con una tendenza al rialzo anche in quelli in via di sviluppo. In Europa, se la “consapevolezza” di essere ipertesi è del 44-60%, le persone che seguono correttamente una terapia farmacologica sono solo il 35%. Sono dati da cui emerge chiaramente l’importanza di uno studio come “InGenious HyperCare”, che aiuterà il medico a individuare in maniera più specifica i fattori di rischio, sviluppando le terapie più adeguate per la cura di patologie che implicano ingenti costi individuali e sociali.