24 Luglio 2009
ENDOMETRIOSI: UNA FIRMA A TUTELA DI TRE MILIONI DI DONNE. IN EUROPA COSTA 30 MILIARDI DI EURO PER ASSENZE DAL LAVORO
Roma, 24 luglio 2009 – Il presidente Vittori “Il percorso iniziato nel 2005 dai ginecologi italiani raggiunge un altro importante traguardo: ora servono i fondi”. A favore anche l’Associazione delle pazienti
“Si è segnato un altro punto importante nella lunga partita contro l’endometriosi – commenta il prof. Giorgio Vittori presidente della Società Italiana di Ginecologia (SIGO) in merito alla firma del protocollo d’intesa su questa malattia siglato nei giorni scorsi dal Ministro per le Pari Opportunità -. Un cammino iniziato da lontano, con il Convegno “Endometriosi malattia sociale” promosso dal 2005 dalla SIGO con le più importanti società scientifiche della ginecologia italiana. In quell’occasione, per la prima volta, si è parlato apertamente di un problema che coinvolge oltre tre milioni di donne italiane e provoca in un caso su tre infertilità. Sono seguiti un’indagine conoscitiva del Senato, che ha documentato la grave invalidità e i pesanti costi patiti da chi ne è affetta: nell’Unione Europea si stimano circa 30 miliardi di euro in giorni di lavoro persi a causa della malattia, senza includere la spesa per medicinali, chirurgia, tentativi terapeutici ripetuti, fecondazione in vitro e altre terapie per l’infertilità”. Uno studio del 2005 fotografa chiaramente come l’endometriosi sia molto debilitante per la donna: nell’81% delle interviste sono emersi disturbi del sonno, nel 79% riflessi sulla vita lavorativa, nel 77% rapporti sessuali dolorosi quando non addirittura impossibili, con pesanti ripercussioni sulla vita di coppia. E molto spesso, prima di ricevere assistenza, si affrontano lunghi anni di “calvario”: secondo i dati dell’Associazione Italiana Endometriosi (AIE – www.endoassoc.it) meno del 50% delle donne che accusava i primi sintomi è stato preso in seria considerazione dal medico, il 65% è stato mal diagnosticato e il 46% ha dovuto consultare almeno cinque specialisti prima di avere una diagnosi corretta, con una media di 8 anni di attesa. “Il nostro parlamento ha compreso l’urgenza di interventi concreti su questo fronte – continua Vittori – e si sono compiuti passi importanti: dal riconoscimento dell’endometriosi come malattia sociale, alla definizione di priorità condivise e bipartisan. Fra tutte, l’istituzione del registro italiano dedicato e dell’Osservatorio nazionale permanente, la definizione e il finanziamento di un “pacchetto di sostegno” per donne con forme gravi o recidivanti di malattia (indagini diagnostiche gratuite, farmaci, riconoscimento di invalidità), l’individuazione di un DRG dedicato, pesato e retribuito in ambito nazionale. Desideriamo quindi esprimere il nostro apprezzamento, come ginecologi in prima linea contro questa patologia invalidante, al Ministero per le Pari Opportunità che ha voluto con questo protocollo d’intesa ribadire la necessità di interventi condivisi a tutela della salute delle donne. Ci auguriamo – conclude il Presidente – che le iniziative di informazione e sensibilizzazione previste ricevano presto adeguati finanziamenti, indispensabili per dare concretezza alle iniziative e finanziare la ricerca scientifica”.