venerdì, 2 giugno 2023
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11 Ottobre 2016

CHERATOSI ATTINICA: È DIAGNOSTICATA IN MENO DEL 50% DEI PAZIENTI “MALATTIA SOTTOSTIMATA, DICLOFENAC RIDUCE LE LESIONI DELLA PELLE”

La Prof.ssa Ketty Peris, Direttore dell’Istituto di Dermatologia dell’Università Cattolica di Roma: “La progressione della patologia non è prevedibile, per questo il trattamento tempestivo è fondamentale”

Roma, 11 ottobre 2016 – Compare sotto forma di piccole lesioni sulla pelle, ruvide al tatto e ricoperte da squame, con dimensioni che variano da pochi millimetri fino a 6 centimetri di diametro. Per molto tempo la cheratosi attinica è stata sottostimata e sottovalutata, infatti meno della metà dei pazienti riceve una diagnosi, ma può essere pericolosa. Inoltre chi è colpito dalla malattia ha una probabilità maggiore di sviluppare un tumore della pelle, il carcinoma squamocellulare invasivo, rispetto al resto della popolazione. Terapie come diclofenac sodico in acido ialuronico permettono di trattare le lesioni della pelle in modo efficace. “Il farmaco possiede una forte azione antinfiammatoria-antitumorale – spiega la Prof.ssa Ketty Peris, Direttore dell’Istituto di Dermatologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma -. Inibisce il processo infiammatorio e la proliferazione tumorale e induce l’apoptosi, cioè la morte cellulare. La cheratosi attinica genera fastidio e danno cutaneo, per cui diclofenac risulta particolarmente utile. Inoltre, poiché la causa della lesione risiede nell’esposizione ai raggi solari, l’acido ialuronico che ha proprietà antiossidanti è molto efficace, oltre a potenziare l’azione di diclofenac. La terapia dura 60-90 giorni e il paziente viene osservato in genere un mese dopo la sospensione del trattamento, quando i risultati ottenuti sono meglio visibili”. In uno studio registrativo pubblicato, i pazienti trattati con diclofenac sodico in acido ialuronico hanno mostrato, dopo un solo ciclo di terapia di 90 giorni, una riduzione delle lesioni del 75%, percentuale che ha raggiunto oltre il 90% considerando le lesioni bersaglio. Le prospettive nella cura di questa malattia sono approfondite nel Convegno “Derm in Mind 2016” che si chiude oggi a Roma con la partecipazione di 250 esperti. “La progressione della malattia non è prevedibile, per questo diagnosi precoce e trattamento tempestivo sono fondamentali – continua la Prof.ssa Peris -. La cheratosi attinica può presentarsi come una lesione unica ma, più frequentemente, sono visibili lesioni multiple, localizzate in sedi esposte ai raggi solari come il volto, il cuoio capelluto, le braccia e il dorso delle mani. Le linee guida nazionali e internazionali consigliano di trattare sempre tutte le cheratosi attiniche perché è impossibile prevedere se e quali possono trasformarsi in carcinoma squamocellulare di tipo invasivo. Attualmente disponiamo di numerosi approcci terapeutici mirati sia alla lesione singola che a quelle multiple, tutti dotati di buona efficacia e tollerabilità, la cui scelta varia in relazione alle caratteristiche delle lesioni e alle condizioni del paziente”.
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