Messe a punto a Perugia le nuove linee guida per la terapia antiemetica
Perugia, 7 aprile 2004 – Niente più vomito dopo la chemioterapia: un cocktail di farmaci comprendente un cortisonico, un antiserotoninergico ed un antagonista NK1 (Aprepitant) si è dimostrato in grado di ottenere una protezione completa dal vomito in circa il 90% dei pazienti sottoposti per la prima volta ad una terapia a base di cisplatino, il farmaco che più frequentemente provoca tale effetto collaterale. Anche nel caso di farmaci diversi dal cisplatino, in cui il controllo del vomito era già buono con i farmaci a disposizione, i risultati preliminari ottenuti con il cocktail sono incoraggianti. Resta invece ancora problematico il controllo ottimale della nausea, del vomito e della nausea ritardata (che si verifica a partire dal giorno dopo la somministrazione della chemioterapia) e del vomito e della nausea che insorgono dopo ripetuti cicli di chemio e nei pazienti sottoposti ad alte dosi di chemioterapia. La notizia è emersa a Perugia, dove nei giorni scorsi si sono dati appuntamento i delegati delle maggiori società scientifiche internazionali di oncologia – ASCO per l’America, ESMO e EONS per l’Europa e AIOM per l’Italia – riunite sotto l’egida della Multinational Association for Supportive Care in Cancer (MASCC), per aggiornare le linee guida sulle terapie antiemetiche, messe a punto per la prima volta proprio nella città umbra nel 1997.“Come è noto – spiega il dott. Fausto Roila della Divisione di Oncologia Medica di Perugia – la qualità di vita dei pazienti affetti da malattie tumorali e sottoposti a chemio o a radioterapia può essere notevolmente migliorata con l’applicazione di valide terapie di supporto, che riducono gli effetti collaterali indotti da tali trattamenti. Tra questi, i più temuti sono la nausea e il vomito. Chemioterapia e radioterapia, danneggiando alcune cellule della mucosa intestinale, liberano sostanze che vanno a stimolare i centri nervosi che regolano l’atto del vomito. Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad un decisivo progresso in questo campo, frutto delle molte ricerche volte a scoprire e a testare nuovi farmaci, i cosiddetti antiemetici. Il loro uso, specie se in combinazione, ha determinato una significativa riduzione dell’incidenza e della gravità soprattutto del vomito”.
L’incontro di Perugia ha avuto inoltre una duplice valenza. “In primo luogo – sottolinea Roila – trenta tra i maggiori opinion leader internazionali di terapia antiemetica hanno definito le nuove linee guida, che hanno recepito le potenzialità degli antagonisti dei recettori NK1 nel controllare questo devastante e umiliante effetto collaterale. Non meno importante è che alla Consensus erano rappresentante le principali società scientifiche internazionali e questo permetterà l’adozione in tempi rapidi delle linee guida in buona parte dei centri oncologici di tutto il mondo”.
Perugia è stata scelta come sede del congresso proprio in virtù dell’esperienza acquisita in questo settore dal Gruppo Italiano per la Ricerca sugli Antiemetici coordinato dal dott. Roila e dai proff. Enzo Ballatori, Albano Del Bavero e Maurizio Tonato.