E’ utilizzato nella terapia delle neoplasie ad ovaio, polmone e mammella.
Partito in 60 centri italiani su 2mila pazienti nuovo studio nel carcinoma del seno
Copenaghen, 22 Settembre 2003 – Un milione di malati di cancro è stato finora curato con il taxolo, molecola che ha dimostrato di prolungare la sopravvivenza dei pazienti con tumore ad ovaio, polmone e mammella. In particolare nelle pazienti colpite da neoplasia del seno con positività del recettore HER-2, che predice un’evoluzione più aggressiva della malattia, il taxolo ha dimostrato di raggiungere risposte fino al 60% in combinazione con herceptin, una molecola biologica. Gli ultimi studi confermano che tale percentuale non era mai stata raggiunta con i chemioterapici tradizionali. Era il 1993 quando fu annunciata l’approvazione del taxolo, sviluppato negli istituti di ricerca di Bristol-Myers Squibb. E oggi, alla European Cancer Conference (ECCO) di Copenaghen, la più importante conferenza sul cancro del Vecchio Continente con 10mila oncologi presenti, l’azienda celebra i 10 anni di questa molecola.
L’Italia partecipa attivamente e con un ruolo strategico, sin dalle fasi più precoci, allo sviluppo del taxolo. I ricercatori del nostro Paese hanno fornito contributi notevoli all’identificazione sia dei campi applicativi che delle nuove modalità di somministrazione della molecola, aumentandone efficacia e tollerabilità, migliorando così sia la sopravvivenza che la qualità di vita dei pazienti. “Il taxolo è tra i chemioterapici più efficaci – afferma il prof. Francesco Cognetti, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e membro del Gruppo Italiano Mammella (GIM) -, ha rivoluzionato l’approccio alla terapia e rimane l’agente antitumorale più studiato. In Italia il Gruppo Italiano Mammella ha appena avviato un nuovo studio su 2mila pazienti operate di tumore alla mammella, il GIM 2, che prevede il coinvolgimento di oltre 60 dei più importanti centri oncologici italiani. Obiettivo del GIM 2 è l’ulteriore miglioramento dell’efficacia del taxolo: attraverso differenti sequenze e modalità di somministrazione si vuole identificare quale sia la combinazione in grado di aumentare ancora la sopravvivenza.”
E italiano è anche il ricercatore di Bristol-Myers Squibb che ha decretato il successo del taxolo: Renzo Canetta, oncologo formatosi all’Istituto Tumori di Milano, entrato nei centri di ricerca Bristol-Myers Squibb di Wallingford negli Stati Uniti sin dal 1980. “Dieci anni di terapie con taxolo – afferma Canetta – hanno permesso ai ricercatori di mettere a punto trattamenti efficaci e sicuri per le malattie tumorali in stadio avanzato. Continuiamo a sostenere attivamente lo sviluppo del taxolo, sia in Europa che nel resto del mondo, attraverso un vasto programma di studi clinici che include tumori in stadi più precoci.”
Il tumore del seno colpisce ogni anno in Europa occidentale più di 490.000 persone (quasi tutte donne) causando oltre 92.000 decessi; in Italia i nuovi casi sono ogni anno più di 32.000 e poco meno di 12.000 (11.900) i decessi. “Grazie alla sempre maggiore efficacia delle terapie e alla diffusione della mammografia – spiega il prof. Cognetti – la maggioranza delle malate guarisce ma sono ancora molti i casi in cui il tumore è diagnosticato quando si è già diffuso ad altri organi. Per questo è necessario migliorare le campagne di screening; nel frattempo, però, l’imperativo è mettere a punto terapie sempre più efficaci e tollerabili per le neoplasie che si diagnosticano in fase avanzata assicurando così maggiore sopravvivenza e qualità di vita a tutti i pazienti, per qualunque tipo di tumore”.
Il taxolo è indicato, da solo o in associazione con altri chemioterapici, anche nel trattamento dei tumori dell’ovaio e del polmone. Il tumore dell’ovaio è una delle neoplasie più subdole e pericolose perché non dà sintomi se non quando è ormai in stadio avanzato. Sono 34.500 le donne colpite ogni anno in Europa occidentale, poco meno di 4.500 (4.438 nel 2000) in Italia con rispettivamente 24.600 e circa 3.000 (2.818) decessi. “Non esistono strumenti diagnostici per scoprirlo precocemente – precisa Cognetti –, come il pap-test per i tumori dell’utero, perciò la scelta del chemioterapico è d’importanza fondamentale per aumentare la speranza di vita”. E in questi casi il taxolo, associato ad un altro farmaco, ha confermato, in uno studio appena pubblicato su Lancet, di essere l’arma più efficace.
Il tumore del polmone è il killer numero uno dopo l’infarto: ogni anno quasi 200.000 le vittime in Europa occidentale, 33.000 in Italia. Nel più comune tipo di questa neoplasia, quella ‘a cellule grandi’, il taxolo, in combinazione con un’altra sostanza, ha dimostrato in uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Oncology di prolungare la sopravvivenza rispetto alla terapia standard.
Oltre ai risultati dei nuovi studi clinici in tutti i tipi di neoplasie, quest’anno il problema più discusso all’ECCO è la crescente disparità di accesso all’assistenza oncologica in ambito UE. Nel 2004 l’adesione dei Paesi dell’Est porterà, nell’ambito dei tumori del seno, almeno altri 24-25.000 casi e 10-11.00 decessi registrati ogni anno in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, nazioni dai dati epidemiologici sottostimati, dove il tasso di fumatrici è più alto che in Occidente e le moderne campagne di prevenzione sono da aggiornare. E domani all’ECCO verrà presentata la European Cancer Patient Coalition (ECPC), primo coordinamento europeo delle Associazioni di pazienti di tutti i tipi di tumore, che collaborerà all’elaborazione di nuove strategie preventive e di informazione per tutti i cittadini europei.