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21 Dicembre 2005

TUMORE DEL COLON: MICROSFERE RADIOATTIVE CONTRO LE METASTASI AL FEGATO

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Il Regina Elena di Roma coordina il primo studio sulla sicurezza e l’efficacia della metodica. Il 100% dei pazienti non ha manifestato complicanze

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Roma, 5 Dicembre 2005 – Sfere microscopiche con diametro 3 volte più piccolo di un capello trasportano, attraverso l’arteria epatica, particelle radioattive direttamente nel fegato, distruggendo il tumore. È una delle più importanti innovazioni degli ultimi anni nel trattamento dei carcinomi epatici, tra i più mortali al mondo, indicato oggi per le metastasi da colonretto. L’infusione di microsfere, denominata SIRT (Selective Internal Radiotherapy), viene praticata oggi in 8 centri. In cinque di questi (Roma, Napoli, Udine, Bologna e Massa Carrara) è in corso il primo studio in Italia a conferma della validità della metodica, coordinato dal Regina Elena di Roma e condotto su 48 pazienti. “I risultati ad oggi sono davvero promettenti – spiega il prof Maurizio Cosimelli, chirurgo oncologo del Regina Elena e coordinatore dello studio –. Non solo siamo riusciti ad ottenere una stabilizzazione delle metastasi ma abbiamo potuto garantire una ottimale qualità di vita per i pazienti, nessuno dei quali ha manifestato complicanze durante e dopo la procedura. È bene ricordare infatti che, mentre la radioterapia convenzionale può essere applicata in aree delimitate dell’organismo, intaccando anche i tessuti sani circostanti, la SIRT permette di irradiare esclusivamente i tumori e le metastasi, riducendoli o distruggendoli dall’interno”. La tecnica viene presentata oggi a Roma durante il convegno internazionale “Carcinoma colorettale – Ricerca Traslazionale ed Applicazioni Cliniche”. L’incontro rappresenta l’occasione per una condivisione di esperienze anche con il dr Andrew Scott Kennedy, radio-oncologo del Wake Oncology Services di Raleigh (North Carolina) e massimo esperto nell’utilizzo della metodica.

“Il tumore del colon retto – spiega il prof Edmondo Terzoli, primario dell’Oncologia Medica Complementare del Regina Elena – costituisce la quarta neoplasia più diffusa nel mondo con più di 1 milione di nuovi casi ogni anno, ed è la seconda causa di decesso oncologico. In Italia si registrano oltre 37mila nuovi casi all’anno. Nel 35% dei casi il carcinoma viene diagnosticato quando si è già diffuso in altre parti del corpo”. “Credo – aggiunge il dr Andrew Scott Kennedy, radio-oncologo del Wake Oncology Services di Raleigh (North Carolina) – che davvero poche persone sappiano che le metastasi epatiche costituiscono l’epilogo naturale di molti tumori solidi e una delle principali cause di morte negli Stati Uniti e nella maggioranza dei paesi sviluppati.”
Le sole opzioni terapeutiche in questi casi sono la resezione chirurgica e la chemioterapia. Non sempre però è possibile intervenire: per i pazienti inoperabili e chemo-resistenti, fino a pochi anni fa privi di armi per combattere la malattia, la SIRT offre oggi una chance concreta di sopravvivenza. “L’infusione di microsfere – conferma infatti il prof Kennedy. – è riuscita a salvare, o perlomeno a prolungare in modo significativo, la vita di più di 2500 pazienti dal 2002, anno di approvazione delle microsfere da parte della FDA”.
Lo studio italiano, e numerosi altri condotti a livello internazionale hanno inoltre confermato che l’infusione con microsfere preserva la qualità di vita dei pazienti. “I controlli e il trattamento – conclude infatti il prof Cosimelli – richiedono un minimo impegno da parte del paziente. Un giorno per verificarne l’eleggibilità e una notte di ricovero precauzionale dopo il trattamento”.
Alla luce di questi risultati l’Italia non è voluta restare indietro. Il Belpaese è infatti uno dei 7 paesi dove la SIRT verrà applicata come terapia standard. La tecnica è disponibile in 8 ospedali a livello nazionale. Oltre al Regina Elena, il Pascale di Napoli, il Policlinico Universitario di Udine, il Sant’ Orsola Malpighi di Bologna, l’IEO di Milano, l’Ospedale S. Maria Goretti di Latina, Santa Corona Unita di Pietra Ligure e Molinette di Torino.
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