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Medinews
17 Settembre 2008

TUMORE DEL COLON: 8 PAZIENTI SU 10 RISPONDONO ALLA TERAPIA MIRATA, + 10% DI METASTASI OPERABILI

L’elevato tasso di risposta (fino all’80%) provato nei carcinomi che esprimono il gene KRAS wild-type e che rappresentano quasi i 2/3 dei casi

Stoccolma, 17 settembre 2008 – Nuove possibilità di cura del cancro del colon retto metastatico arrivano a conclusione del congresso Esmo a Stoccolma. I dati aggiornati dello studio CRYSTAL con il farmaco mirato cetuximab, indicano infatti percentuali di risposta pari al 79% nei pazienti con tumore che esprime il gene KRAS wild-type con metastasi inizialmente non resecabili, portando al 43% le resezioni delle metastasi epatiche, percentuale nettamente superiore al 34% di uno studio precedente (CELIM). Dato che il 65% dei pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto presenta tumori che esprimono il gene KRAS wild-type, tale maggiore efficacia è clinicamente molto rilevante: “La risposta del tumore al trattamento, cioè la riduzione della massa tumorale, è un importante traguardo clinico nel trattamento di prima linea del carcinoma metastatico del colon-retto – spiega Eric Van Cutsem, coordinatore dello studio CRYSTAL e professore di Medicina e Oncologia Digestiva allo University Hospital Gasthuisberg di Lovanio in Belgio – La riduzione della massa tumorale è di primaria importanza, specialmente in quei pazienti con tumori o metastasi altamente dolorosi, che crescono rapidamente o che minacciano la vita del paziente, o per quelli nei quali la riduzione effettiva del tumore può permettere la resezione chirurgica completa delle metastasi e quindi rappresentare una potenziale cura. Attraverso la valutazione dell’espressione del gene KRAS, siamo ora in grado di selezionare i pazienti più sensibili al trattamento con cetuximab.”

Inoltre i dati di CRYSTAL presentati a Stoccolma mostrano una risposta del 77% nei pazienti con tumori che esprimono il gene KRAS wild-type e presentano metastasi localizzate al fegato, dato decisamente superiore all’iniziale risposta del 60% precedentemente osservata per questi pazienti.
Gli studi CRYSTAL (Cetuximab combined with iRinotecan in first line therapY for metaSTatic colorectAL cancer) e OPUS (OxaliPlatin and cetUximab in firSt-line treatment of mCRC) hanno fornito le basi per garantire la recente approvazione dell’uso di cetuximab in Europa per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma metastatico che esprime il gene KRAS wild-type e EGFR, fattore di crescita dei tumori, bersaglio dell’anticorpo monoclonale cetuximab. I risultati di questi studi hanno rilevato che questo farmaco mirato mostra una maggiore efficacia nei pazienti con tumori che esprimono il gene KRAS wild-type, rispetto alla sola chemioterapia tradizionale. In entrambi gli studi, l’associazione di cetuximab alla chemioterapia standard permette di ottenere risposte molto più elevate, di circa il 60%, che chiaramente superano i tassi di risposta osservati con la chemioterapia standard (CRYSTAL: 59% vs 43%; OPUS: 61% vs 37%), e una riduzione netta del rischio di progressione della malattia (CRYSTAL: -32%; OPUS: -43%).
Ulteriori dati sono stati presentati a Stoccolma: gli esiti dello studio randomizzato di fase II CELIM (Randomized multicenter study of CEtuximab plus FOLFOX or FOLFIRI in neoadjuvant treatment of non-resectable colorectal LIver Metastases), rafforzano ulteriormente i dati dello studio CRYSTAL, indicando che la combinazione con cetuximab porta ad un aumento del tasso di risposta e alla possibilità di procedere con una resezione curativa del tumore. Lo studio CELIM ha valutato l’efficacia di cetuximab in combinazione con due diversi regimi standard di chemioterapia (FOLFIRI o FOLFOX) nei pazienti con metastasi epatiche non operabili. L’analisi di efficacia dello studio CELIM ha mostrato che il 79% dei pazienti con tumori che esprimono il gene KRAS wild-type possono andare incontro a riduzione della massa tumorale, permettendo la resezione chirurgica nel 43% di questi pazienti e la rimozione chirurgica completa del tumore nel 34%. “Lo studio CELIM conferma che gli elevati tassi di risposta osservati nei pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto trattati con la combinazione cetuximab e chemioterapia standard permette un’alta percentuale di resezione, rilevante soprattutto in quei pazienti un tempo non operabili”, afferma il dottor Gunnar Folprecht, investigatore principale dello studio CELIM e Senior Consultant al dipartimento di Oncologia medica, University Hospital di Dresda in Germania. “È importante sottolineare che cetuximab permette di ottenere percentuali elevate di resezione completa (34%) e di offrire a questi pazienti una reale opportunità di cura.” Secondo altri esperti presenti a Stoccolma, lo studio CELIM aprirebbe a nuove opzioni terapeutiche, permettendo ad un paziente su due, che entra in questo studio randomizzato, di potersi sottoporre a resezione delle metastasi epatiche, e i dati complessivi degli studi CRYSTAL, OPUS e CELIM dimostrano chiaramente la superiorità dell’efficacia ottenuta con la combinazione di cetuximab alle chemioterapie standard, elevando la risposta all’80%. In conclusione si tratta di un importante passo avanti per quei pazienti che dipendono da trattamenti efficaci per vedere ridurre le dimensioni della massa tumorale e che possono ora anche avere un’opportunità di cura della loro malattia. Ogni anno in Europa più di 370.000 persone sviluppano carcinoma del colon-retto, che rappresenta il 13% tra tutti i tipi di cancro e che porta a circa 200.000 morti. Circa il 25% dei pazienti sviluppa metastasi e la sopravvivenza a 5 anni per questo tipo di cancro è inferiore al 5%.
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