Sarà presto disponibile un device totalmente innovativo che per la prima volta al mondo potrà essere inserito nel paziente senza aprire il torace e fermare il cuore
Milano, 6 settembre 2006 – E’ l’ultima sfida di Sorin, che in occasione dei suoi 50 anni di attività annuncia le prossime novità in campo di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Per la prima volta al mondo la cardiochirurgia potrà avvalersi di una valvola percutanea dalle caratteristiche assolutamente uniche. “Stiamo sviluppando una valvola percutanea – conferma l’ing. Franco Vallana, chief scientific officer del gruppo – che rappresenterà una vera rivoluzione nell’ambito della cardiochirurgia. Sarà, infatti, inserita nel paziente senza aprire il torace, senza fermare il cuore e, ovviamente, senza richiedere sutura. Un catetere la posizionerà in situ attraverso un accesso vascolare oppure attraverso un accesso mininvasivo dal torace. Una volta posizionata, la valvola si dilata come una molla e si ancora alle pareti della radice aortica. In tal modo non si sposta più, grazie al suo particolare disegno e ai materiali superelastici che la compongono”. Sarà anche utilizzabile in procedure di cardiochirurgia convenzionali, permettendo tuttavia di risparmiare il tempo della sutura della valvola stessa e, quindi, abbattendo la durata della circolazione extracorporea e i relativi eventi avversi. Grande interesse da parte degli ‘addetti ai lavori’. “La tendenza al cambiamento – afferma il prof. Ottavio Alfieri, titolare della cattedra di Cardiochirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – emerge dalle nuove procedure operatorie, sempre meno invasive e traumatiche per adattarsi alle caratteristiche dei pazienti. La finalità è quella di limitare gli interventi convenzionali di chirurgia con incisione, circolazione extracorporea e arresto cardiaco, a favore di procedure meno invasive e percutanee senza incisione chirurgica. Queste procedure possono infatti essere eseguite attraverso cateteri inseriti per via percutanea nell’albero circolatorio, escludendo così la necessità di ricorrere agli strumenti della chirurgia classica. Il risultato è rappresentato dalla possibilità di effettuare interventi sul cuore con la minore invasività possibile, curando anche pazienti che oggi non possono essere sottoposti a cardiochirurgia convenzionale. Le nuove procedure comportano ovviamente sforzi ed investimenti tecnologici da parte delle aziende, giustificati dal miglioramento della qualità di vita dei pazienti”.“Credo che Sorin in Italia – aggiunge Drago Cerchiari, Amministratore Delegato di Sorin Group, nonchè Presidente di Eucomed, l’associazione europea del settore – abbia rappresentato un modello di collaborazione tra industria e centri di ricerca, nello sviluppo concreto di tecnologie d’avanguardia. Auspichiamo che questo Paese riconosca sempre di più il ruolo che un’azienda come Sorin può avere in ambito scientifico, nonchè il contributo positivo che la salute dà al prodotto interno lordo. La ricerca industriale rappresenta ancora il processo più efficace per rendere le tecnologie mediche disponibili su larga scala alla comunicatà scientifica. Sostenere con finanziamenti mirati la ricerca industriale è fondamentale se si vuole favorire il progresso e se si crede che veramente HEALTH = WEALTH, cioè SALUTE significa RICCHEZZA per l’intero paese”. Il prof. Mario Condorelli, cardiochirurgo e Membro Consiglio d’Amministrazione Sorin, conclude con l’auspicio che in Italia si diffondano strumenti che agevolino gli investimenti in ricerca: “La ricerca in Italia non andrà lontano con solo l’1.2% del PIL destinato. Occorrono legislazioni nazionali che introducano crediti di impresa di lungo periodo per gli investimenti in ricerca e sviluppo, deducibilità fiscale, incentivi alla brevettazione, sostegni ai processi di “spin-off” e “venture capital, strumenti che potrebbero riprodurre una rivoluzione tecnologica tipo quella della Silicon Valley”.