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28 Ottobre 2010

SESSO, CROLLO DEL DESIDERIO PER UN’ITALIANA SU TRE. MA SPORT E PILLOLA CONTRACCETTIVA SCATENANO LA LIBIDO

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Venezia, 28 ottobre 2010 – All’origine di rapporti insoddisfacenti ci sono bassi livelli di endorfine. Gli esperti: “Per innalzarli utili attività fisica e drospirenone, unico progestinico che migliora il benessere della coppia”

Italiane e sesso, sempre più distanti: ben il 30% presenta un calo drastico del desiderio, secondo un recentissimo studio dell’Università di Pavia. La causa è in gran parte biologica, determinata da un basso livello di endorfine, le molecole che regolano i meccanismi di gratificazione e di protezione dal dolore. E’ la condizione, ad esempio, di chi soffre di sindrome premestruale (circa il 10% delle donne) ed allora addio piacere. “Il rimedio si chiama drospirenone, l’unico progestinico contenuto nella pillola contraccettiva che agisce direttamente su queste sostanze – spiega la prof.ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati di Milano -. Ha dimostrato, dopo soli 6 mesi di assunzione, di favorire un aumento della libido, un miglior raggiungimento dell’orgasmo e una più alta frequenza di rapporti. Lo sport può rappresentare uno straordinario detonatore per scatenare le endorfine, essenziali per determinare una sessualità piena e appagante. Ma l’aiuto della medicina è indispensabile quando il disturbo diventa più severo”. Il benessere sessuale è oggi un obiettivo prioritario per i medici, tanto da rappresentare il tema centrale del Congresso Mondiale di Ginecologia Psicosomatica (ISPOG) in corso a Venezia fino al 30 ottobre. “La nostra indagine ha coinvolto circa 400 donne dai 18 ai 45 anni, in buona salute e che, almeno in apparenza, non si rendevano conto di avere un problema del desiderio – afferma la prof.ssa Rossella Nappi, della Clinica Ginecologica dell’Università di Pavia -. È emerso che il disturbo è in aumento e presenta altri risvolti, dalla difficoltà a raggiungere l’orgasmo (25%) al dolore durante i rapporti (27%). Ma sono in crescita anche altre patologie tipicamente femminili: alterazioni del ciclo, disturbi dell’umore, infertilità, endometriosi”. Stili di vita sotto accusa? “Vi è una relazione diretta con il cambiamento delle abitudini che ha coinvolto la nostra società e in particolare le donne – afferma il prof. Andrea Genazzani, direttore della cattedra di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Pisa e presidente del Congresso -: sono sempre più indaffarate e hanno meno tempo da dedicare alla coppia. Ecco perché la ricerca si è concentrata su pillole contraccettive sicure e capaci di migliorare il benessere psico-fisico e la libido, fino all’attuale formulazione con drospirenone per 24 giorni al mese. Si tratta di un alleato prezioso per migliorare la qualità di vita, anche sessuale”.

Il desiderio femminile è un meccanismo delicato e multifattoriale: “È il risultato di una complessa attività cerebrale – spiega la prof.ssa Graziottin -. E nulla mantiene il cervello in funzione quanto l’avere una regolare attività fisica, che aumenta la dopamina, il neurotrasmettitore che accende la voglia di fare, di interagire con gli altri, di impegnarsi per conquistare un risultato. Incrementa anche la serotonina, che migliora il tono dell’umore, ma anche tutte le funzioni gastrointestinali (l’intestino ne contiene ben il 90%) e le endorfine. Ma le donne italiane non hanno ancora maturato una visione dello sport come grande alleato di salute: solo il 24% lo pratica con regolarità. La “medaglia d’oro” va ai veneti, i più appassionati, con un 26,4% della popolazione che si dedica all’attività fisica in modo continuativo (media nazionale di 20,6%), il 36,6% talvolta (contro il 29,6%), mentre solo il 24,8% non si muove mai (rispetto al 39,5%)”. Una delle principali conseguenze è il sovrappeso, un problema che riguarda gran parte della popolazione femminile del nostro Paese (il 24% è obeso). La paura di ingrassare è la principale ragione che scoraggia dall’assunzione della pillola senza sapere che le recenti formulazioni offrono risposte efficaci. “Il drospirenone, grazie all’effetto simil-diuretico, contrasta la ritenzione idrica e permette anzi di perdere peso (1.7 kg dopo 6 mesi di assunzione) – aggiunge la prof.ssa Nappi -. È inoltre antiandrogenico e quindi facilita un sensibile e rapido miglioramento di acne e irsutismo, oltre all’impatto positivo sulla psiche e sulla percezione di sé. In un nostro studio, su una popolazione cui è stata prescritta la pillola a base di questo progestinico, abbiamo osservato che in generale tutte le pazienti dichiaravano di sentirsi meglio e ben il 50% aveva ridotti i fenomeni di abbuffata, tipici di chi soffre di sindrome premestruale”.
La particolare vulnerabilità della donna è legata alla ciclicità endocrina cui è sottoposta ogni mese: “L’aspetto che risulta più immediatamente evidente riguarda le modificazioni dell’umore durante il ciclo – commenta il prof. Genazzani -, con un miglior livello di attività e una maggiore progettualità in fase follicolare (prima parte) e un atteggiamento tendenzialmente più depresso e maggiore sonnolenza in fase luteale (momento che precede l’arrivo delle mestruazioni). La ginecologia psicosomatica focalizza l’attenzione sui riflessi della psiche sul soma e viceversa, riguardo alla salute femminile una visione che purtroppo spesso manca nella pratica clinica. Questo Congresso, che riunisce i più autorevoli esperti mondiali, rappresenta quindi un’occasione unica di aggiornamento”. Tra i temi affrontati anche argomenti di stretta attualità come la violenza sulla donna, l’ansia, la bulimia, la ricaduta psico-somatico della gravidanza e della menopausa.

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