Indagine sulle conquiste e rischi legati alla scienza secondo il gentil sesso. Il sondaggio è stato realizzato da Observa Science per l’Osservatorio O.N.Da
Roma, 6 febbraio 2006 – Hanno assoluto rispetto della vita umana ma sono più favorevoli degli uomini all’eutanasia, soprattutto quando è il malato, senza più speranza, a chiedere coscientemente la ‘dolce morte’. In questi casi, il 58% delle donne (gli uomini sono il 48,5%) acconsentirebbe a mettere fine alle sofferenze del paziente: il 29,1% (30,2 i maschi) interrompendo le cure, mentre il 28,9% (18,3) aiutando addirittura farmacologicamente il decesso. E’ quanto emerge da un’indagine di Observa Science, commissionata da O.N.Da, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, su un campione di 1000 persone maggiorenni rappresentative della popolazione italiana. L’Osservatorio, il cui obiettivo è di incentivare la ricerca sulle principali patologie che colpiscono l’universo femminile, è stato presentato oggi a Roma in Campidoglio. L’indagine, che ha per titolo “Donne, scienza e società” ha voluto analizzare le principali differenze tra uomini e donne sulle possibili conquiste, i rischi e le paure legati alle scienze. Emerge così che le donne temono il nucleare: il 43,3% dice no ad investimenti italiani nel settore e il 19,9% ha paura di incidenti. Di contro il 42,9% degli uomini sostiene la costruzione di centrali e solo il 16,4% si preoccupa di una possibile Chernobyl.In ogni caso il problema delle fonti energetiche è ben presente: alla domanda ‘Secondo lei su quali settori di ricerca si dovrebbe investire di più’, il 29,3% delle donne e il 28,6% degli uomini ritiene che le risorse vadano impiegate per scoprire energie alternative. Orientamento confermato dal fatto che per entrambi (43% e 54,7%) l’inquinamento prodotto dal traffico è la condizione più pericolosa per la salute.
Una paura che accomuna i sessi è l’esaurimento dell’acqua potabile, ritenuto dal 31,9% delle donne e dal 31,5% degli uomini il fenomeno più pericoloso in assoluto, più per esempio delle epidemie causate da virus (22,1 e 16,4% rispettivamente). Drastico invece il giudizio sulle biotecnologie in campo agroalimentare: il 38,6% delle donne e il 48,2% degli uomini ritiene che gli OGM servano soltanto ad arricchire le multinazionali che li producono. Tanto è vero che il 20,3% delle rappresentanti del gentil sesso e il 17,1 dei maschi ritiene i cibi geneticamente modificati dannosi per la salute dei cittadini. Ultima curiosità: il 54,5% delle donne ed il 40,6% degli uomini è convinto che la sconfitta del cancro sia l’obiettivo più facilmente raggiungibile nei prossimi 50 anni.