venerdì, 1 dicembre 2023
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1 Febbraio 2006

PRONTO IL DEFIBRILLATORE PIÙ PICCOLO AL MONDO: “SCOVA LE ARITMIE GRAVI E SALVA DA MORTE IMPROVVISA”

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Roma, 1 febbraio 2006 – Poco più grande di un accendino, viene applicato con estrema facilità anche ai bambini e soprattutto è a prova di errore: è in grado cioè di scoprire esclusivamente le aritmie cardiache che mettono a rischio la vita dei pazienti che hanno già subito un arresto cardiaco, un infarto o sono scompensati, riportando il ritmo nella norma ed evitando un nuovo attacco. È il nuovo defibrillatore cardiaco impiantabile OVATIO DR – 29 centimetri cubi di volume e 10,9 millimetri di spessore – appena immesso sul mercato europeo da SORIN Group, azienda italiana leader nello sviluppo di tecnologie mediche per la chirurgia cardiaca. “Ovatio è un vero e proprio dispositivo salvavita – conferma il prof. Fulvio Bellocci, primario della divisione di cardiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – in grado non solo di gestire l’intero spettro delle tachicardie ventricolari, ma di ridurre al minimo gli shock ad alta intensità che provocano un dolore intenso al paziente”.

“Le aritmie cardiache (tachiaritmie) – spiega il prof. Massimo Santini, presidente AIAC (Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione) – colpiscono moltissime persone di tutte le età nel nostro Paese. Esse sono spesso benigne, ma in una certa percentuale di casi possono essere potenzialmente maligne e responsabili, se non evidenziate e curate adeguatamente, di un elevato numero di morti improvvise (57.000 decessi l’anno)”. In Italia le cause eziopatogenetiche della morte improvvisa, pur sempre legate ad una tachiaritmia ventricolare, variano in rapporto all’età. Mentre, infatti, le morti improvvise giovanili sono attribuibili a difetti elettrici genetici, quelle in età più matura sono nella gran parte dovute ad una patologia ischemica (infarto miocardio) e meno frequentemente a cardiomiopatia dilatativa.
Morti improvvise che possono colpire persone di qualunque età, anche se nell’arco della vita cambiano le cause del fenomeno. “Oltre i 40 anni – prosegue Santini – la causa di gran lunga più frequente è rappresentata dalla malattia coronarica. Nei bambini e nei giovani prevalgono invece le patologie del muscolo cardiaco (le miocardiopatie) ed alcune “malattie elettriche” (disturbi del sistema di conduzione dell’impulso elettrico nei tessuti del miocardio) geneticamente determinate. Spesso la causa ultima del decesso è l’insorgenza di anomalie nel ritmo cardiaco, che portano la frequenza a valori estremamente elevati. Si stima che la morte improvvisa sia dovuta ad un’aritmia nell’88% dei casi”. Cosa si può fare in questi casi? “Contro le aritmie – sostiene ancora Santini – oggi è possibile sia attuare strategie di prevenzione primaria, che mirano ad impedire un arresto cardiaco in pazienti che non hanno mai subito episodi di aritmie gravi, sia secondaria, per scongiurare il rischio di ulteriori episodi di arresto cardiaco in chi ha già sperimentato aritmie potenzialmente letali”.
Nello specifico i medici possono ricorrere a farmaci antiaritmici o, sempre più spesso, a defibrillatori impiantabili (ICD), che riducono la mortalità in prevenzione secondaria dal 20 al 37% e in primaria dal 23 al 60%.
“Il defibrillatore OVATIO DR a due camere – afferma il prof. Bellocci – è il più innovativo della categoria, non solo per le dimensioni e la potenza erogabile. A rendere il dispositivo ancora più efficiente è stato inserito l’algoritmo AAIsafeR™, che favorisce il ritmo naturale del paziente limitando la stimolazione non necessaria nel ventricolo destro, prevenendo così l’innesco e lo sviluppo dello scompenso cardiaco. Grazie all’algoritmo PARAD+™ (P And R Arrhythmia Detection) – specifica inoltre il prof Bellocci – OVATIO riconosce immediatamente i ritmi patologici che necessitano di uno shock e li distingue da quelli non maligni, con specificità quasi assoluta (99%). Inoltre, nonostante si tratti di tecnologia sofisticata, Ovatio è corredato da un software di programmazione estremamente semplice che ne facilita l’utilizzo ottimale”.
Il nuovo defibrillatore non solo è in grado di rilevare le aritmie elevate (fino a 255 battiti al minuto) ma anche quelle più lente. “Rispetto alle generazioni precedenti – chiarisce infatti il prof Bellocci – OVATIO DR garantisce il trattamento anche delle aritmie ventricolari inferiori a 100 battiti al minuto potenzialmente pericolose e debilitanti per il paziente, soprattutto se già affetto da scompenso cardiaco”. Non dimentichiamo infine che OVATIO risulta facilmente impiantabile, ha un minimo impatto estetico e soprattutto, grazie alla forma fisiologica e alle dimensioni ridotte, riduce al minimo le possibili complicanze.
Grazie a queste caratteristiche il nuovo defibrillatore si conferma il più efficace strumento di prevenzione contro la morte improvvisa e per questo viene rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. “Chi è portatore di questo apparecchio – sottolinea il prof Bellocci – può condurre una vita normale, in considerazione ovviamente all’entità della cardiopatia di base. L’unica controindicazione riguarda la Risonanza magnetica. OVATIO DR è inoltre protetto da interferenze elettromagnetiche esterne. Nessun problema quindi ai check in, alle porte elettronicamente sorvegliate delle banche, e all’uso del cellulare”.
La famiglia di defibrillatori OVATIO, e in particolare l’ultimo “nato”, il DR, sono frutto delle ricerche di SORIN Group. La multinazionale di impronta italiana, leader nelle tecnologie di gestione delle tachiaritmie è risultata prima in Italia, tra le aziende di medie dimensioni, nella spesa in Ricerca e Sviluppo. “Da trent’anni – spiega il dott. Drago Cerchiari, amministratore delegato di SORIN Group – la nostra azienda si dedica alla ricerca nell’area cardiovascolare. Siamo stati i primi al mondo a scoprire terapie e tecnologie che hanno avuto grande impatto sui pazienti e sulla pratica clinica. OVATIO è uno di questi primati”.
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