Torino, 22 maggio 2009 – Risultati virtuosi di una sperimentazione alle Molinette di Torino: oltre a preparare i principi attivi, i professionisti del farmaco aiutano a non sbagliare trattamento e a risparmiare
Il risparmio non è solo sulla spesa farmaceutica, sempre crescente, ma anche sugli errori di terapia: farmaci scambiati, sbagli di dosi, preparazione o somministrazione, problema che negli ospedali in Europa si aggira in media sul 4-5% del totale delle prescrizioni. A Torino, grazie al progetto ‘Farmacista di reparto’ dell’azienda ospedaliera San Giovanni Battista – Ospedale Molinette, con il farmacista in corsia che affianca il clinico, sono riusciti ad abbattere i costi per i farmaci del 40% e gli errori del 70% portando la media degli errori all’1,34% mentre in Europa è attorno al 4%. I dati molto rilevanti sono stati illustrati oggi al convegno internazionale “Il farmacista ‘di reparto’ tra aspettative e competenze, modelli e risultati”, promosso dalla Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) con il patrocinio di Regione Piemonte, Università e Ordine dei farmacisti. “Il progetto ‘farmacista di reparto’ è una delle punte di diamante del piano d’azione che la nostra società ha messo in atto ormai da qualche anno – spiega Laura Fabrizio, presidente SIFO – e in Italia è partito proprio dalla farmacia delle Molinette diretta dalla dr.ssa Silvana Stecca, grazie all’appoggio della sezione piemontese della SIFO diretta dalla dr.ssa Franca Goffredo, responsabile del Servizio di Farmacia dell’IRCC di Candiolo (TO). Tale progetto è la dimostrazione che anche con un investimento veramente ridotto, è possibile raggiungere traguardi molto rilevanti, in primis il contenimento della spesa e la riduzione degli errori che la SIFO persegue con tutti i mezzi a sua disposizione. Speriamo pertanto quanto prima di poter allargare il modello del farmacista di reparto a sempre più realtà ospedaliere italiane, a beneficio primario dei pazienti”. “I reparti in cui abbiamo effettuato la sperimentazione – spiega Silvana Stecca – sono stati inizialmente chirurgia d’urgenza e nefrologia, dialisi e trapianti, e abbiamo registrato il 20% di riduzione della spesa; poi visto il buon risultato siamo potuti entrare in 8 reparti suddivisi in 3 dipartimenti: onco-ematologia (1 farmacista ogni 3 reparti) nefro-urologia, emergenza-accettazione (oltre alla chirurgia d’urgenza, il pronto soccorso-chirurgia e rianimazione). Il contenimento della spesa per farmaci, registrato su questi 8 reparti è stato in media del 40%”. “Oltre al contenimento della spesa – continua Francesco Cattel coordinatore del progetto – abbiamo cominciato ad affiancare il medico nel monitoraggio degli errori: con un solo farmacista su 3 reparti, su 9.000 prescrizioni farmaceutiche relative a 100 pazienti e altrettante cartelle cliniche in questi primi 5 mesi del 2009, siamo arrivati all’1,34% di errori relativi a prescrizione, somministrazione, problemi di incompatibilità e posologia, mentre la percentuale media dell’errore farmaceutico in Europa è attorno al 4-5%”.Al convegno di Torino si è evidenziato il ruolo del farmacista di reparto non solo come risparmio e limite agli errori ma anche, ad esempio, nell’aumentare la percentuale di aderenza alle line guida: in un anno alle Molinette – spiega Annalisa Gasco responsabile dell’Area Farmacia Clinica delle Molinette – si è arrivati a percentuali medie del 75% con punte del 95-97%: il farmacista di reparto aiuta quindi anche a mantenere l’aderenza alla tipologia di linea guida”. Nel corso dell’incontro sono state presentati modelli già implementati in altre realtà italiane (ISMETT di Palermo, Azienda Ospedaliera Policlinico Gemelli di Roma, Ospedali Riuniti di Bergamo) che risultano essere trasferibili e riproducibili. Il farmacista di reparto, insieme a tutti gli attori coinvolti, è quindi un elemento fondamentale per aumentare il livello di qualità dell’assistenza sanitaria in Italia. “La SIFO – afferma il Segretario Nazionale Pietro Finocchiaro – assieme alle Istituzioni (Ministero della Salute, Regioni, FOFI, Università, ecc…), si sta impegnando a fondo per rendere concreto questo progetto, sia individuando altri servizi farmaceutici ‘pilota’ dove implementare la figura di farmacista di reparto, sia attraverso la promozione di un’adeguata formazione in merito.